martedì 20 aprile 2010

Notte d'Ombre



Lenti i passi sentiva avvicinarsi ma restava impavidamente ferma roteando su stessa. Nulla poteva ottenebrare quello stato di quiete che lentamente le era scivolato addosso vestendola come una seconda pelle.

Stette ore immemori a rivangare che cosa avesse scatenato tale ricordo risvegliando un sentimento antico apparentemente sopito nei meandri del suo essere.

Eppure qualcosa si avvicinava lesto come a voler brandire una scheggia di ricordo e privarla di uno stato di coscienza superiore.

Non poteva permetterlo pur non avendo ancora individuato a quale pezzo si ambisse il rapimento, sapeva dover essere molto importante.

La fiamma della candela oscillava vertiginosamente dando un’idea spettrale delle luci e le ombre che albergavano la stanza accampando ed arrancando pretese s’attenzione.

Ma non si scosse. Il pensiero era fisso e dominava l’essere con naturale indomita forza innata. Nessuno l’avrebbe distolta … figuriamoci un’ombra.

La musica suonava alta dalla stanza accanto rendendole improbabile carpire altri suoni frammisti a brusii e respiri ma l’orecchio proteso sapeva dove volgere attenzione. Ed in poco tempo ecco il sibilo di un respiro che si concretizzava in parole dapprima indecifrabili e poi sempre più chiare, come se ataviche conoscenze l’avessero resa partecipe del vortice dell’omnilingua.

Le braccia protese verso la fiamma che piano smise di oscillare per ergersi alta sul muro e disegnare i contorni netti della porta.

Silenzio.

Inquietante silenzio appesantito da un’attesa, silenzio come preludio di qualcosa che sta per gridare esplodendo con rabbia feroce. Ma per ora tace.

Raccolse le forze chiudendo piano gli occhi, il tempo necessario per zittire la musica che sovrasta ogni rumore ed essere all’interno del silenzio stesso … dove non v’è memoria che di ombre che danzano sui muri assieme alla fioca luce di una candela.

Estasi dei sensi che trasudano incontenibili arguzie … un solo passo falso e potrebbe esser fatale. E lei lo sa. Senza muovere nemmeno un muscolo riempie i polmoni della densa atmosfera che aleggia nell’aria e la ingloba al proprio corpo riempiendolo di calderoni incandescenti.

Silenzio che danza ombreggiando

Ombre che tacciono danzando.

Danze macabre che ombreggiano tacendo.

Nessuna paura, nessun timore, nessuna lacrima. La forza è fedele compagna che sostiene accorpando tutta l’energia di cui necessita. Ed il buio diviene totale. Smette la fiamma di brillare ed il silenzio di urlare. Adesso non è che pace silenziosa che smette di danzare accasciandosi piano oltre il sigillo apportato.

Pace silenziosa che sovrana ogni cosa. Attesa di movenze che paion rattrappite in loro stesse senza segni di movenza alcuna.

Scende la notte a sigillare questo brandello di sereno … prima di ogni tempesta.

Si stendono le membra ad onorar un corpo straziato e stanco ma sempre proteso ad afferrare anche il limbo che lo circonda facendosene cuscino su cui la mente poter posare piano.

Sensi all’erta sempre. Un occhio aperto e la mano pronta, il braccio teso a fermare ogni segno di libera uscita non autorizzata, non concessa.

Avvolge il manto della notte tutto l’intorno cantando il silenzio di quello che è stato ed tacendo la parola di quello che sarà.

Riposo.

Il riposo che precede la battaglia più fervida e feroce, il riposo dell’onesto che sa di essere nel giusto. Nessuna remora, nessun timore … la paura non abita il mio cuore.



2 commenti:

NERO_CATRAME ha detto...

nessuna paura,nessuna pietà,tutto è teso anche se sembra calmo,solo una mossa e il fuoco sopirà ogni cosa

Pure Poison ha detto...

@NERO_CATRAME : Calma Apparente si Capta FacilMente.
Nessun fuoco quando l'Acqua ti può travolgere con tutta la Sua Potenza.