sabato 27 febbraio 2010

Occhi nella Notte




Seguo l’irradiante bagliore che dai tuoi occhi pare sgorgare…

Illumina lo sguardo il sentiero da percorrere senza indugio alcuno, forti della costante, reciproca presenza.

Un faro nella notte che mi trasporta oltre ogni orizzonte scavalcando a piè pari ogni limite.

Sguardo benevolo

Sguardo malevolo

Sguardo attento allo scorrere degli eventi.


Occhi di un bosco che pare incantato...

Mistero non ancora svelato e vissuto.


Prendo il tempo che occorre, mi spoglio della corteccia che mi hanno saldato addosso pronta a mostrare la mia vera pelle.


Mi vesto di fragile femminilità ostentando palesemente solo a te ogni mia debolezza, certa che la saprai custodire con geloso possesso senza infrangerla mai.

Muto forma come nella mia natura, mantenendo immutata la sostanza del mio Essere a Te piacendo.


Desiderio....




Sapeva che l’ora del loro incontro era prossima.

Lentamente le lancette scandivano il trascorrere del tempo ticchettando pesantemente ad ogni secondo che ancora la divideva da lui.

Aveva poco tempo e molto da preparare per la sua venuta.

Un caffè preso al volo, una sigaretta frettolosa che lasciava una scia di fumo lungo il corridoio che la divideva dal bagno.



Un bel bagno caldo e rilassante, Sali ed essenze per rinvigorire il corpo, una candela accesa a bordo vasca e della buona musica per rilassare la mente preparandola al tanto atteso incontro e della buona musica in sottofondo a confonderle idee ed emozioni disperdendola in un poetico testo.



Tutto sembrava avere l’esatta collocazione… il vapore riempiva la stanza di aromi e fumo che si spalmavano sulle mattonelle fredde.

All’improvviso la musica finisce, rapido avviso che il tempo a disposizione sta per scadere, improvvisamente la consapevolezza che l’acqua si è fatta fredda…mano al tappo e rapidamente grondante esce di scatto dalla vasca afferrando l’accappatoio.

Il corpo fuma dei vapori acquei che lentamente si elevano sopra la sua testa opacizzando lo specchio.

Lentamente tampona il corpo ormai asciutto, spalma con cura un po’ di crema sulle gambe, sul ventre, schiena e braccia… ed infila un vestito. I capelli scivolano lunghi sotto l’acqua che score a ritmo danzante della musica rimessa daccapo.

Un turbante ad avvolgerli per non farli gocciolare e di nuovo ripercorre il corridoio canticchiando il motivo appena ascoltato e optando per l’ennesimo caffè che aiuta ad ingannare l’attesa seguito da un’altra sigaretta.

Il cuore le balza in gola… le note di Enjoy The Silence le riempiono le orecchie… risponde al cellulare, è arrivato, è già qui sotto e senza esitazione apre il portone e gira la chiave.

Pochi istanti e lui entra nella stanza illuminandola, miliardi di farfalle le attanagliano lo stomaco… esattamente come la prima volta che i loro occhi si sono incrociati.



Le parole non escono e si perdono in un sorriso di gioia intensa, il viso si appoggia al petto di lui sfregolandovisi mentre lui le mette una mano dietro al nuca e l’accarezza dolcemente. Le parole di lui giungono come musica alle sue orecchie… lentamente solleva lo sguardo e la mano di lui è intorno al suo mento avvicinando le lebbra alle sue… equilibrio precario, lui la stringe forte e sprofonda la bocca in quella di lei con passione e desiderio sfrenati.

Il respiro si fa veloce, il corpo trema fremendo…la mano di lui le si infila tra i capelli e si serra a pugno, brividi a fior di pelle invadono i loro corpi desiderosi di possedersi fino allo sfinimento…



La mano di lui dal mento scende sul collo accarezzandolo con vigore per poi scendere sui seni e lungo i fianchi soffermandosi in una stretta che le fa mancare il respiro mentre la mano a pugno attanagliandole i capelli non le permette di lasciare la sua bocca avida.

Il cuore balza improvvisamente in gola e la sua mente offuscata dal desiderio si sorprende in completa balia di lui e l’eccitazione aumenta assieme al respiro.

La mano di lui passa dal fianco alla coscia stringendola vigorosamente e risalendo con ferma determinazione scostando l’orlo del vestito e sorprendendola indecentemente desiderosa di lui… la mano afferra la rosa e ne schiude i petali bagnati di rugiada… si sente tremare sotto i movimenti sapienti delle sue mani e si cede al desiderio sopraffatta da tanta bramosia.



Lui stacca le labbra dalle sue… le sorride e lentamente si porta alle labbra la mano gocciolante di desiderio ed estasi avvicinando la testa di lei e si trovano entrambi a bere il nettare del desiderio mai sazio che si rende sempre più ingordo.

Prepotentemente lui afferra la sua testa a piene mani ribaciandola per lasciarla scivolare piano verso la fonte della sua voglia manifesta e lascia che lei la baci con altrettanta crescente brama.

In un lampo lui la solleva

L’adagia sulla tavola con dolcezza

Le sorride

E con ferma durezza entra prepotentemente in lei strappandole un gemito. La schiena s’inarca all’ingresso per rendere facile un percorso bagnato da umori di entrambi lussuriosamente ingordi.

Le mani di lui le sono addosso brandendola per afferrarla con maggior forza e vigore e sentirla finalmente sua rendendosi completamente suo.



I corpi formano un tutt’uno cullati da respiri sempre più corti spezzati da tremolanti gemiti che li sorprendono all’unisono trasudanti di reciproco desiderio e trasporto.

Finalmente i corpi ritrovano le loro anime unendosi ancora ed ancora, sempre appagati e mai sazi, perdendosi in carezze ed esplorazioni che sanno di gioco, di tenerezza, di complicità, di Amore.



Lui la solleva tra le braccia e la porta a letto, si stende in attesa che lei trovi spazio nella sua nicchia calda e sicura dove subito vola ad affondare la testa sicura della forte presenza che le ha invaso la vita colorandola, che le ridato la luce che gli occhi sembravano avere perso.

Sente il respiro di lui cambiare… pesantemente crollato dopo la fatica del viaggio e l’appagamento dei sensi e così serenamente, al ritmo del di lui respiro, sprofonda la testa sempre più a fondo e si lascia crollare sicura intrecciando le sue gambe a quelle dell’Amore della sua vita per non permettergli di muoversi o scappare…



Al risveglio apre gli occhi ed il sorriso di lui scompare in bacio così profondo da penetrarle l’anima risvegliandone i sensi assopiti…

Adesso è tempo di noi

Pensieri notturni



Poso obiettivamente il mio sguardo su di me.

Non mi riesce di vedere le cose tu vedi,

Non posso sentire quello che fa parte del tuo universo

Ma mi hai dato la chiave

Per poter entrare ed uscire a mio piacimento.

Vorrei solo entrare, scavare per bene la mia nicchia e non uscire più.

Non c’è nulla che io possa temere per me stessa,

Ma molto temo quando Amo… e adesso è quel “quando”.

Estasi e tormento

Ci sei, sei lontano!

Contraddizioni si avvinghiano sposandosi

Senza perdere di coerenza per un solo istante.

Additati e condannati ad essere quello che ci hanno fatto credere

Reietti dal mondo e spesso mal tollerati perfino da noi stessi,

Siamo riusciti a proiettare il riflesso l’uno negli occhi dell’altra.

Inaspettatamente l’immagine che ha fatto ritorno non collimava con le etichette

Fino a qual momento affibbiateci.

Ci siamo guardati un istante e compresi per sempre!

Ci siamo sfiorati un istante ed appartenuti per sempre!

Il peso del giudizio di tutto quello che il nostro essere non contiene,

non ci tange…

L’unico giudizio che temiamo è quello che solo noi stessi ci possiamo riversare addosso...

Nessun altro al mondo.

E’ notte fonda ma non dormo.

Il pensiero di te è costante

Il desiderio di te in rapida ascesa

La voglia di fisicità si fa prepotente!

Incanalo pensieri e desideri per cercare di esprimere a parole

Quello che mi accade dentro.

Non è facile!

Repressa nell’impossibilità di scrivere per troppo tempo,

Ho perso strada smarrendo la capacità di rendere a parole quello che il pensiero mastica.

Talvolta veloce, altre sorpreso a soffermarsi su un piccolo particolare

Apparentemente insignificante ma per me pieno di arcane rune.

La decifrazione delle medesime è spesso fin troppo chiara nella mia testa,

Che dando per scontato la si possa leggere come un libro aperto,

Tralascio il fatto che forse il linguaggio non è di altrettanta semplice comprensione.

Si è aperta una porta!

La posso vedere e toccare

Ma so di non poterla oltrepassare, non ora.

E’ l'equivalente di avere un pensiero e non riuscire tangibilmente ad esprimerlo.

Senso di frustrazione castrante che però non da adito alcuno a lamenti,

Al contrario è sempre da sprone nel tentativo di riuscirci…

Una sorta di sfida!

Amo sfidare me stessa in quello che la gente scioccamente definisce “impossibile”

So bene che l’impossibile non esiste.

Esistono solo cose che ancora non siamo in grado di fare...

Ed a quelle attribuiamo tale etichetta per semplificarci la vita

Non ce la faccio perché è impossibile…

Bella soluzione di comodo per chi ama i saldi.

Ma chi non vuole e non concede sconti affronta la cosa in maniera assolutamente diversa.

Quello che non riesco a fare...

Forse non lo faccio perché non lo desidero con la giusta passione

Perché non gli dedico il tempo sufficiente

Perché sono assorbita in altro

Perché le cose difficili sono faticose a conquistarsi e richiedono sforzo.

Non temo!

Non mi spaventa il confronto con me stessa che reputo tanto la mia migliore amica ed al contempo anche la mia peggior nemica.

Un giudice inesorabile al quale nulla sfugge

Nessuna ipocrisia

Nessuno sconto.

Una sfida con la vita sempre aperta che sa rinnovarsi ogni giorno

Rimettendosi in discussione ogni qual volta se ne renda necessario.

Contraddittoria?

Perché no?

Gli opposti coesistono in me come in chiunque altro ma io ne ho piena consapevolezza.

Non getto il sasso per nascondere la mano

Non cerco di nascondermi dietro ad un dito!

Gli opposti da sempre permangono parallelamente rafforzandosi l’un l’altro

Senza negarsi od annullarsi

Al contrario ciascuna cosa contiene parte del proprio opposto ed in virtù di esso vive.

Il pensiero elabora troppo velocemente...

Impensabile avere la testa vuota,

Spesso troppo piena per afferrare un istante che passa veloce assieme ad altre centinaia

Per disperdersi nell’immensità di altri pensieri che pian piano prendono forma

Si concretizzano idealizzandosi

Si palesano essendoci

Materializzandosi sotto i nostri occhi

Ma spesso non li vediamo...

Si guarda senza vedere

Si sente senza ascoltare

Si vive senza capire.

Introspezione è anche porsi delle domande di non facile risposta permettendoci di scavare negli anfratti più profondi di noi stessi

Alla ricerca di noi e della verità

La nostra verità soggettiva

Quella che ci permette di dormire sereni al posto di essere a scrivere per esempio,

Quella che una volta nelle nostre mani ci permette di prevedere mosse e reazioni delle quali alle volte noi stessi ci stupiamo facendocene meraviglia.

Arcano mondo il nostro essere interiore!

Al solito ho divagato...

Ho usato un sacco di parole, il dono dell’ermetismo mi manca del tutto ma posso imparare, per arrivare a dire che ho iniziato a vedere me stessa riflessa nei tuoi occhi, per dire che talvolta quello che ci sembra di vedere nell’altro non sono che proiezioni di noi stessi ed io mi vedo molto proiettata in te.

Mi piace guardarmi con gli occhi tuoi.

Mi da una dimensione totalmente diversa di me...

Non una proiezione di qualcosa che non è, solo... un qualcosa che guardavo erroneamente sempre dalla stessa angolazione perdendomene una grossa parte.

Mi piace quando mi guardi!

Occhi negli occhi

Io mi specchio in te

Tu ti specchi in me

Reciprocità assoluta

Fino a gridarci a muso duro quello che non ci piace senza timore di venir fraintesi o di vedere nasi alzati dall’altra parte.

E’ bello poter crescere con te

E’ bello restare fanciulla con te.

Esistono davvero poche persone in grado di accettare l’altro nella sua totalità senza cercare di cambiarlo o modificarne atteggiamenti ed abitudini… ma ancora meno sono quello che ti chiedono di non cambiare perché ti hanno accettato e ti amano esattamente per quello che sei.

Non smettere!

Non smettere mai…

Abbiamo tanta strada da fare ancora e non vorrei trovarmi a camminare spalla a spalla con qualcuno che non sia tu, perché è te che ho liberamente scelto lasciandomi scegliere.

Adoro rimarcare l’ovvio quindi…

Rinnovo la mia promessa

Adesso e per sempre!



Rigiocando con le parole



Amo avere anima armonica anche allineatamente assonata ad assoli adorando ancorarla

Bestialmente brividi bevono brusii barattando barattoli battendo bianche banchine bramate

Corro con cesti capienti colmi cruenti crisantemi centellinatamente contemplati cinicamente

Discorrendo discerno diverticolo di dannati desideri dovuti da donare dispensando demoni

Eclatante estasi errante entra elegantemente estirpando erbacce emblematiche ed edere evanescenti

Fronzoli fradici fremono fluendo fetidamente fra felicitazioni festose forzatamente fiere

Gridando grondo gocce goduriose già gradevolmente gustate garantendo gradevoli giuste gioie

Invoco incubi inenarrabili insistentemente inesistenti insiti in irreali ispezioni interiori

Lancio lame lottando lucentemente lungo la lacerante lugubre lapalissiana legatura

Masticando mescolo malinconicamente momenti magicamente miei ma molto mortalmente mistificati

Nessuno nuoce normalmente negando nessi nascosti noncuranti nostalgici non naturalmente nati

Oscurata onirica onnipresenza ostenta ombreggiando odoranti obsoleti orpelli oleosi

Preparo partenza ponderata pensando postuma per postilla poscia portata placidamente

Riscaldata ridente radura restituisce ridicole reminiscenze rincorrendo rapidamente ricordo ruggente

Scendo scala scivolosa sognando scie sfavillanti sovente sperando sia solo semplice sabbia salata

Tralasciando tengo teneramente testa tacitamente tranquilla torno temprando tumultuosa torre tonante

Un uomo univoco urla ululando usurata ulna unicamente usurpata uggiosamente

Vedo vaghi vaneggiamenti versatili volutamente versare volgarmente verbo verso vie vetuste

venerdì 26 febbraio 2010

Giocando coi Tautogrammi



Puramente poso purpurea petunia

Passeggiando prevarico piede pestante

Poco pentimento pare purificarsi piano

Pacatamente prendo piene pietre pagane

Picchio pesantemente petali petulanti

Porto pochi papaveri presso pesante ponte

Porte povere portano polvere patetica

Posto planando postilla purissimamente pensata

Predomino paesaggi prossimi pendenti pitture

Pullulo palesi phatos permutati postumi

Possiedo pastiglie per placare piaceri poco preferiti

Placidamente poso piede proteso per prendere pensiero prepotente

Poco pacata plagio pensierosi percorsi perchè penso

Possa pensiero pace perpetrare placidamente

Poscia pia piacere per periodo predefinito

Puntando pollice per pioggia prevenire

Parallelamente piacendo più polline portato

Piastra pianata piano perfettamente

Potere post plenilunio pallidamente profonda penetrare

Pittoresca pacifico planisfero punto

Passaggio pianificato pienamente perpetuo

Passeggiano pensierosi pastelli postati partecipi

Pini piallati pendagliano putrescienze postume

Puttane polverose puntano pattume perduto

Pipistrello può procedere perpendicolarMente

Poco possono preservare perdendo perdutamente


Amata Tempesta







Rumore di pioggia che danza al ritmo incalzante della vita.

In lontananza un gracchiar d’uccelli che stride graffiando i timpani,

Scrosci di grondaie oberate d’acqua e di lavoro,

Foglie s’incastrano rendendone irregolare il deflusso,

Gocce che s’infrangono con prepotenza sul vetro appannato,

Sibili di vento accompagnano ululando la giornata uggiosa.



Ferma sul davanzale della finestra,

Racchiusa nelle sue stesse spalle

Osserva,

Ascolta,

Si lascia inondare di rumori e frastuoni

Trasformandoli in musica che danza leggiadra sulla sua anima.


Soppesa la sua vita pietrificando un dolore

E lo espelle.



Gocce di pioggia sul vetro e sul suo viso.


Le nubi si muovono a ritmi incalzanti

Trascinate pesantemente dal vento che pare volerle scansare.


Uno squarcio improvviso tra esse,

Riaffiora, in un lembo, il cielo finora nascosto!


Un violento raggio di sole si abbatte sul vetro

Insufficiente a scansare le gocce che lo ricoprono.


Il vento soffia sempre più forte.

Si stringe le spalle restando immobile,

Gli occhi fissi sull’acqua danzante...

Le orecchie protese al vento urlante...

Ritrova il calore sulla pelle nel ciondolo che l’avvolge.


Si sente investire da uno stato di quiete assoluta

Le labbra dischiuse si tendono in un sorriso...

Un sussulto le porta alla superficie della memoria un abbraccio

Appoggia la guancia alle proprie ginocchia

Consapevole

Memore

Felice

Al tepore di una carezza mai negata.


E gli uccelli stridono sempre più forte come a rispondere al sibilo del vento

Che tenacemente riesce a spostare le pesante nubi

Possente nel suo non vano intento.



Una luce le irradia le pupille.

Mille e più colori le corrono addosso percorrendola...

La pioggia rallenta la sua caduta

Aprendo lo spazio ad una musica di quiete,

Le mani protese verso quel vetro bagnato.


Improvvisamente investito dalla magnificenza dell’Arcobaleno

Una farfalla vi trova riparo adagiandosi e sorridendole piano

La tempesta volge al termine.



Il cielo pian piano ritrova il sereno aprendosi un varco tra le nubi,

La pioggia cessa di cadere per lasciarsi altrove trasportare!


L’Arcobaleno esplode in tutta la sua magnificenza irradiando il vetro e la farfalla

Riempiendo quegli occhi che l’osservano grati

Illuminando il sorriso sul volto di chi attende, gustandosi la tempesta,

la quiete che ne seguirà.


Si stringe nelle spalle sorridendo

Le labbra toccano le ginocchia sussurrando che il tempo dell’attesa sta per esaurirsi

Rimane immobile avvolta nel tepore ancora qualche istante;

Poi lentamente si snoda da se stessa

Apre la finestra alla farfalla

Lasciandosi investire di una nuova luce, di una rinnovata freschezza

Di un anelito di vita ritrovato in tanta burrasca.



E sorride gioiosa…

Nessuna notte

Nessuna tempesta

Nessuna assenza

Nessun dolore

Nessuna assurda malinconia o tristezza

È per sempre!


Consapevolmente forte di questa certezza

Spalanca la porta alla Vita,

Nessun pertugio chiuso

Nessuna via intentata

Febbricitante d’ansia rinnovata, rinizia l’attesa

La stessa che vive ogni volta che sta per tornare

Le stesse emozioni, la stessa purezza.


Farfalle nello stomaco che tentano una risalita...

Brividi che percorrono ogni centimetro di pelle...

Pensiero costantemente ancorato a quell’istante in cui il suo calore l’avvolgerà

Ancora ed ancora...


Ancorandola, attanagliandola sempre più avvinghiataMente.

Balza dal davanzale della finestra.



Corre in cucina.

Prepara un caffè.

Che l’aroma ne possa investire le narici e la stanza...

Un’aroma di caffè che sappia di Te!

Nel tempo d’attesa che ci vede divisi ma uniti sempre.

La stanza si riempie di odori

Pioggia frammista a caffè

Foglie bagnate che il vento trasporta

Il profumo di un raggio di sole dopo tanta tempesta.

A due mani afferra la tazza, sorride

La stringe cantando… “lui verrà… io ne ho già sete…”

giovedì 25 febbraio 2010

Angeli Diversi






Angeli a metà

Angeli sbagliati

Angeli controcorrente

Angeli irriverenti

Angeli provvisti di una sola ala…


Improbabile poter spiccare un volo

Improbabile una planata

Improbabile un decollo per un volo senza fine

Improbabile sorvolare sovrastando il mondo

Improbabile con una sola ala…


Ma un giorno t’accorgi che non sei solo

Ma un giorno t’accorgi di essere un intero

Ma un giorno t’accorgi che non brami di volare

Ma un giorno t’accorgi che il volo hai spiccato già

Ma un giorno t’accorgi che in due, non si è angeli a metà!



CostanteMente irriverente

LiberaMente indecente

AffannosaMente coerente

PerpetuaMente oscillante

RadicalMente equilibrante.



Un arco squarcia il cielo di notte tinto

RapidaMente la Luna si appresta a salire

Il un lento ed inesorabile ascisse che solcando il blu apre i miei occhi

E mentre un raggio mi si infila tra i capelli ecco l’eco del Vento

Che trasporta un odore, una voce, un calore…



Chiudo gli occhi

Lascio che il lento fluire della tua presenza

Mi avvinghi artigliandomi

Come solo Tu sai fare…

Brividi a fior di pelle scavano sotto le carni

E riportano in superficie emozioni disperse nella frescura notturna…

Acqua che scorre lentaMente addosso

Aliti di vento accarezzano il viso.


La finestra è sempre aperta

Affinchè ogni cosa sia libera di entrare od uscire

Senza costrizioni di pensiero o fasulle catene.



Il corpo si fa pesante

Rattrappito e rappreso

Colto da spasmi di silenzi aleggianti di demoni

Che non mollano la presa un solo istante.

E’ tempo di far tacere le orecchie

E tendere le corde dell’Anima per non far scivolare i suoni al di fuori

Del nostro essere presenti

Costanti

Mutevoli

Assorbenti

Lievitanti

Dispensatori di Energia vitale.



Inesorabile come la Falce

Il tempo scandisce separando granello dopo granello

L’attimo che fu… l’attimo che è… l’attimo che sarà..

Odo in lontananza uno scandir di lancette

Che penetra la mente ottenebrando il pensiero che strada non riesce a farsi.

Libero la passione ardente

Ed il desiderio sfrenato

Di poter condividere tutto questo

Nella comprensione più tacita

Ma assoluta e totale.



Lancinanti ruggiti strappano, brandendo voci

Imprigionando idee astratte

Che lentamente assumono forme ben note

Alla memoria…


Frastagliandosi passo dopo passo si fanno strada nell’Essere

Assumendone la stessa forma

TrepidaMente varcando le soglie dell’improbabile.


Sono al sicuro

Possiedo la chiave dell’ultima porta

Conosco l’arte della protezione

Non temo

Se non per chi Amo.

Lentamente m’accascio

E faccio entrare il Nulla a chiudere e disperdere le tracce

Di questo impensabile labirinto.


Le porte chiuse ora sono aperte

Quelle aperte resteranno tali fino al prossimo cruento scontro.



L’attesa debilita

Il corpo crolla

La mente si spegne

E poi…il nulla m’abbraccia!

Sangue






Sangue...

Rosso come la Passione.

Denso fluire di infinitesimali piccoli universi,

Caldo scorrere di un fiume dalle emozioni travolgenti,

Gocce che concorrono a riempire un fitto sistema

Di collegamenti di vasi

Atti a donare vita ad ogni singola cellula.

Convergenza in organi che lo purificano filtrandone le scorie.

Una macchina perfetta

Che funziona senza emozione

Che scinde scartando il dannoso, senza chiedersi che cosa proverà l’escluso.

NaturalMente proteso a dare e prendere il meglio...

EgoisticaMente privo di etica o morale...

Ingloba quanto serve alla sopravvivenza di una decorosa esistenza.

Assai diversa la Mente umana.

Avvezza a danneggiarsi contorcendosi in astruse congetture,

Timorosa di arrecar danno causando invece catastrofi,

Infligge durissime prove a se stessa

Nella consapevolezza che non ne uscirà vittoriosa.

E spesso s’illude, fuorviata dai sensi,

di vedere quello che non è, dove non lo si trova

e quello che no sarà in quello che è stato.


Astrusi labirinti mentali privi di sbocchi

Senza uscita alcuna...

Come fitte ragnatele annodate in pensieri che disperdono le essenze

Nuocendo a se stessi

E conseguenteMente agli altri.

Sento il mio sangue scorrere

Sento il tuo sangue scorrere

Lo pregusto assaporandolo

Sa di Vita… sa di Te!


Unisce avvicinando con taciti patti

Per nascita o scelta...


E LiberaMente rinnovo la promessa

Tanto per rimarcare l'ovvio

Ho fatto la mia scelta.

Il tuo sangue scorre in me e ne diviene parte integrante

Non è un gioco

E' per sempre

Legame indissolubile che nessuna cosa nota potrà spezzare mai!

mercoledì 24 febbraio 2010

Ombre




Percorreva il viale alberato

Grigio ne era il selciato

Quasi a mescolarsi con la mediocrità

Di chi con leggerezza si apprestava a percorrerlo.

Nessuno sembrava cogliere le sfumature degli alberi

Nessuno sembrava sentire il fruscio tra i rami

Nessuno sembrava accorgersi dell’inesorabile cader di foglie.



Precarietà di esili vite

Dal vento trasportate e condannate a sprofondare

Nel grigio selciato

Anonimo

Estraneo

Mediocre

Privo di forma ed essenza apparente



Un passo dopo l’altro

Si susseguivano in lento abbandono

Trascinati da una forza d’inerzia di poco superiore

A quella di gravità.

Il ticchettio delle scarpe sul selciato

Parevano dargli vita

Una vita non sua…brandito per un istante alla sua staticità.

Gli alberi mezzi spogli

Si ergevano superbi ai lati

Quasi a voler accompagnare nel percorso



Il ticchettio di quelle scarpe

Che affondava il suo rumore sulle foglie depositate da vento e pioggia

Un’Ombra seguiva a debita distanza

Mantenendo inalterata la sottile linea divisoria,

Precario equilibrio di una foglia

Che sembrava trattenere il fiato per non cadere nel mezzo

Ed interrompere la magia…

Arcana presenza dalle smodate misure,

Dai toni maestosi,

Dall’indole sofferente di chi si trascina.


Occulto mistero che nell’aria volteggi

Privo di forma

Ma pregno di essenza.



La linfa ti è stata strappata con violenza

E insegui gli aloni di energia per appropriartene e farli tuoi.

Una goccia di pioggia

Poi due

Ed infine la pioggia in tutto il suo scorrere lenta

Ma costante



I capelli si inzuppano,

I piedi si fermano,

Le braccia si aprono ad abbracciarla,

Le labbra si tendono ad assaporarla...



E l’ombra si ferma incredula

Al danzar di pioggia e passi fermi sulle foglie bagnate

A formare un tutt’uno con il selciato

Ora non è più grigio se non in prevalenza.



Una luce fioca trasportata dal vento

Si scorge in lontananza.

Le labbra si chiudono,

Le braccia riprendono l’originaria posizione,

I passi incalzano,

Il cuore arriva in gola,

L’emozione investe senza preavviso alcuno.


I passi diventano corsa

La corsa un compulso balzo verso chi ti aspetta dietro quella porta.

Non lo far aspettare...



Apri le braccia ed il cuore

Lascia che l’acqua goccioli sul pavimento

Leva gli indumenti fradici,

Lasciati cadere davanti al camino,

Con gli occhi protesi verso chi ti attendeva

Le braccia tese verso chi ti ha preparato la casa.



Le Ombre non se ne andranno

Ma sapranno restare il giusto passo indietro

Consce di non appartenere più a quello che erano.

Le Ombre ti sapranno aspettare

Cercando di trarre il giusto nutrimento

Da ogni attimo di felicità che saprai donare donandoti.



Le Ombre non hanno pretese

Sanno attendere pazienteMente anche Te...

Che ti sei negato loro per tutta la tua esistenza senza neppure esserne consapevole!