giovedì 30 dicembre 2010

Carpe Diem



Al di là di ogni irragionevole dubbio, esiste una dimensione spazio temporale che racchiude essenze diverse che hanno peregrinato a lungo trascinandosi da un chissà dove ad un altro.


Stanchezza secolare sulle spalle e un incarognimento causato dall’incapacità di muoversi come si sarebbe voluto o trovare l’esatto equilibrio per trovar pace nella sosta imposta. Grida strappate al nero della notte e strozzate in gola da artigli ferici pronti a sferrare il colpo mortale.


Al decretare della scadenza prefissata prossima a giungere, si protendono i sensi affinando l’istinto per cogliere l’attimo che non si ripresenterà prontezza nell’afferrarlo e dominarlo… o essere schiacciati da esso in batter di ciglia.


Il coraggio si alimenta da solo nello smodato bisogno di esser domato e non incoraggiato, l’irriverenza si spoglia rispettosa posando la candida veste sull’uscio, il bisogno di immediatezza pressa la mente instancabile e corre veloce su lame di luce.


Uno squarcio nella notte preannuncia l’avvicendarsi delle ore. Ormai prossimo il passaggio. Le antenne vibrano librandosi. Trema l’anima ormeggiando sul binario senza ritorno. Stavolta è paura. Adrenalina che scorre veloce riempie l’involucro.


Imperversa impotenza rafforzata dall’ignota incertezza di conoscere la via, un’ombra si palesa manifestandosi. Accresce la consapevolezza rafforzata da una conoscenza acquisita altrove degli eventi che seguiranno.


Non è possibile rimandare l’appuntamento con l’inevitabile, non è concesso evitare lo specchio presupponendo di sapere che cosa vi si cela dietro. Il momento di oltrepassare il limite è orami prossimo. Un’ultima scintilla di vita prende forma ed apre la strada sbarrata.

Letargo

Cala un manto freddo sulla pelle

Avvolge col suo gelo un tepore ormai spento


Lentamente il letargo inizia

Riserve accumulate daranno sostegno


Gli occhi si chiudono stanchi

Un eco di suoni arriva da lontano


La porta apre le braccia stancamente

Sardonica ghigna sui mancati passaggi


Rimbomba una risata lontana

La musica sovrasta ogni altro suono


Marca il ritmo un battito stantio e stanco

Oscilla una corda vibrando


S’assopisce l’istinto chiudendosi

Il muro erge edere infami a celarsi


Il nulla imperversa truccato di nero

Le braccia cadono aprendo le mani


Il tempo del rigenero è giunto

Scende il gelo a marcare le ferite


Il sangue arresta la sua corsa nelle vene

È tempo di dormire.


Profondamente.

mercoledì 29 dicembre 2010

Chiedi di più



Se un amore muore,
Una ragione ci sarà.

Forse il coraggio sta morendo!

Poche parole Una valigia, una bugia,
Ma solo chi rimane Sa il buio cosa sia…!
Allarga le tue braccia,

A chi ti cercherà…
A chi ti tenderà le braccia!
A chi è pronto a sconfiggere
La noia la dov’è.
A chi di questo amore…
Ha fame come me!
Non voltarti indietro mai,
Sarò felice se ce la farai!
Se vedrai che dopo me,

C’è ancora vita,

Una speranza c’è!

Malgrado tutto resteremo noi…

Coi nostri dubbi dissipati mai!
… Solo noi, ancora noi!
No!
A chi vorrà stupirti…
No!
A chi non sa accarezzarti…
No!
Non basterà una promessa…
No! Se poi la fine è la stessa…
Chiedi di più,
Chiedi molto di più, ora…!
Chiedi di più,
Di un incontro qualunque

Di un triste su e giù!

Chissà che faccia avrà
Chi mi sostituirà?
Come saranno le sue mani!

Basta che sappia darsi come ho fatto io!

Che non sia solo un gioco,
Solo un mestiere il suo!
No!
A chi gli basta sognarti…
No! A chi vorrà violentarti…
No!
Se quel tuo istinto non sbaglia…
No!
Se l’anima tua si sveglia…
Chiedi di più

No!
Perché non sei una puttana…
No! Perché io ogni notte sto in pena…
No!
Forse non ero il migliore…
No!
Ma ti ho insegnato l’amore…

giovedì 23 dicembre 2010

Cassandra


Cronaca di una sciagura annunciata.

Parli, parli e nessuno ti ascolta.

Il tuo primo “mai dire mai”


La frase era … non distruggerò MAI la tua anima.

Vaga Cassandra a recuperare i pezzi

Nulla di quanto stato tolto tornerà


Evoluzioni catastrofiche imperversano veloci.

Hai permesso che accadesse

Te la sei cercata violandoti


Sei stata fatta a pezzi da chi non t’aspettavi.

Trattieni il tuo Dolore

Ricorda il tuo Dolore

Ama il tuo Dolore.


Nessuno sarà nell’immediato tuo vicino

Tu e le tue cronache annunciate

L’occhio che sa vedere lontano va estirpato.


Il Male è entrato.

Chiudi le finestre e spranga le Porte.

Non permettere che esca.


Fallo scivolare lentamente in Te

Lasciati avvolgere e sprofonda nell’oblio.

Permettergli di impossessarti di te e finirti una volta per tutte.


Il tuo Tempo è volto al termine

Nessuna mano protesa …

Il baratro ti sorride incitandoti.




martedì 7 dicembre 2010

Mestruazione Cerebrale (che fa rima con natale)


Giunge il periodo dell’anno definito “Terrore”.

Al pari di tossine che vengono espulse dal corpo

In quanto nocive all’organismo stesso

Arriva per me il momento di liberarmi di un po’ del Veleno

Accumulato nel corso di 11 mesi.


- Dicembre -


Mese di desolazione

Mese di solitudine

Mese di riflessione

Mese di Dolore estremo

Mese di Morte.


Incomprensioni abbracciano indifferenze

Priorità diverse azzannano vite diverse.


L’odore dell’ipocrisia mi pervade le nari

Soffocando i pensieri accavallati

Recondite idee ostentano assenze volute.


Assorbo ed incanalo inglobando Energia

strettaMente necessaria

ad una dignitosa sopravvivenza.


- D’aria e di musica mi nutro -


In attesa del passaggio della spina più dolorosa.


Tendo l’orecchio ad un rumore lontano

Le urla del muro non cessano più

Si mescolano ai suoni quotidiani fino a farne parte

Integrati sublilMente s’avvinghiano di notte.


Tremerei smettessero. Ma non smettono.


Luci pervadono la stanza buia

Aliti echeggiano paurosaMente storditi

Prede tattili in preda a delirii


- Esplosione di sensi gocciolanti sul muro. -


E poi … di nuovo il Silenzio.

Il Silenzio delle Farfalle


Se togli le ali ad una farfalla ...
non ti resterà che un verme.

Se togli le ali ad un Angelo ...
ti potrebbe restare un amico.

Muta la forma a quello che ti circonda
la sua Essenza rimarrà la stessa.

Diffida di chi cambia la propria Anima ...
sta solo usando la tua
perchè un'Anima è immutabile
e sempre fedele a se stessa.

Accetta le cose per quelle che sono.
Fai dell'onestà il tuo vessillo.
Non otterrai amori o simpatie ...
ma sarai te stesso
sempre
nel bene e nel male.

Non temere di cadere ...
ti puoi sempre rialzare.

Un inciampo ti permette di vedere
quello che dall'altezza dei tuoi occhi
era inarrivabile.

Non temere di chiudere lo sguardo ...
temi di non riuscire più a protenderlo avanti.
Nessun passato ritorna
Una fune spezzata non si salda
Acqua spanta non si raccoglie ...

Non esiste ferita che non rimargini
ma il segno indelebile lasciato
ti rammenterà il dolore provato.

Non temere il dolore ...
ti grida che sei vivo
dannatamente vivo ... ancora!

Puzzle


Troppi pezzi mancano all’appello.

Svuotata l’anima di tutto quello che conteneva.

Vaga immemore di un tempo che fu

O sembrò essere.


Fitta nebbia s’addensa scendendo

Come un mantello a coprire occultando

Quello che resta

Quello che è svanito.

Nessun puzzle prender forma può

Nessun magico incastro.


Abbaglio, miraggio lontano ...


Irreale scompare al solo tocco

Sabbia scivola tra le dita … infuocata.

Scende una notte secolare a seppellir lanterne.

Devastante frustrazione di un oblio che solo subire si può.

Il respiro si affievolisce fino a scomparire.


Denso il sangue scorre a stento

Raggelato da parole mai espresse

Scolorito da promesse mai attuate

Opacizzato da quello che sarebbe potuto essere e non è stato.


Non dimora alcun rimpianto

Non alberga la speranza

Consapevolezza fallimentare innescata.


Oscurità torna sovrana. Bentornata.

mercoledì 1 dicembre 2010

Epilogo


Dopo un rapido prologo
Ed un bruciante svolgimento
Inesorabile arriva il prologo.

Tappe bruciate rapidamente
Presenze date per scontate
La solitudine adesso attanaglia.

Malesseri inespressi mutano
Il corpo segue la mente
La mente sprofonda nell’abisso.

Segue il tempo delle somme
Anticipato da quanto sottratto
Sovrascritto da quanto non addizionato.

Stende la neve il suo manto
Copre le tracce di quanto è stato
Iberna la voglia di riscatto.

Talvolta un silenzio è solo assenza di rumore
Il rumore riempie le vite
La stanza riecheggia di quello che manca.

Assenze reali si palesano
Manifeste realizzano un tempo andato
Nulla ritorna, ciò che è andato è perso.

Affondo le dita nel niente
Ritraggo la mano dolente
Mi lecco da sola le ferite.

Tante battaglia aspramente vinte
Qualcuna data per persa
La guerra è finita. Non si combatte più.

Le nubi son fitte e nere a vedersi
La nebbia mi avvolge costante
Nessuno squarcio mi apre la via.

Ritorna la tenebra cupa
Come una morsa incatena
Imprigiona straziando le carni già morte.

Nessuna risposta perviene
Non un gesto in difesa del magico prologo
Arresto la discesa all’epilogo. Salvo quello che resta.

La mia mano mantida di sudore
batte sul banco uno straccio intonso del mio sangue.
Fine dei giochi.

venerdì 19 novembre 2010

Pensieri Rinfusi e Cofusi



Vagabondeggia un pensiero inconsistente nei meandri oscuri di un tunnel che sembra non avere sbocco alcuno.
Consapevolezza di non essere eterno o infinito appare tuttavia dannatamente lungo e tortuoso, aspro e crudo ed allo stesso tempo privo di sapore o sostanza alcuna.
Volteggia barcollando aggrappato solo a se stesso ripercorrendo a ritroso flashback ora vicini poi sempre più distanti ...
Cicatrici in rilievo caratterizzano ferite mai rimarginate o curate.
Le fratture sono sanate lasciando spazio a saldature errate che divengono una nuova forma non consona e somigliante a quello che era un tempo andato.
Vacillano parole pronunciate in punta di penna, echeggiano silenzi di cose non dette, sovrastano realtà assordanti che annebbiano attenuando il fulcro che le muoveva a vita.
Scivola un sospiro tra le dita.
Malinconicamente stantio e stanco un ricordo sfuma i suoi contorni ... irriconoscibilmente si palesa nel cristallino che lo rifugge non conoscendone più l'essenza.
Una boccata di fumo e nulla più.
S'appallottolano idee su se stesse in attesa di esser forgiate a nuove dimensione di esistenza.
Salderanno loro stesse in erronea posizione.
Un'altra boccata di fumo e poi ... il buio!

lunedì 8 novembre 2010

Sedata



Cieca.

Non mi riesce più di veder splendere i Colori dell’Arcobaleno.

La porpora dalle Ali di farfalla si è frastagliata sulla cruda Realtà.

Piove.

Lacrima il Cielo la perdita cromatica e si Veste di grigio.

I contorno sono netti, decisi, senza spazio a dubbio alcuno.

Volteggia una foglia bagnata sospinta dal Vento …

Ma d’Acqua rimbombata precipita al suolo per esser calpestate e trascinata.

Il Vento ha perso forza.

L’Autunno è in decomposizione sull’avvento del nuovo Inverno … o Inferno.

Opacizza il cristallo indurendosi, rendendo tutto dannatamente difficile.

Ingialliscono le pagine del libro aperto togliendo leggibilità alle parole.

I pensieri si fanno di ghiaccio.

Letargico sonno che volge all’oblìo.

Calate il sipario sul dramma più duro.

La vita è un palcoscenico per chi si sa improvvisare Istrione.

Una ghigliottina certa per chi annaspa per esser se stesso.

mercoledì 22 settembre 2010

Fortuna


Di troppo amore si impazzisce se mai…

Se mai d’amore ti ubriacherai.
…Ride il demonio delle tue virtù,
Se scopre che a letto, il demonio, sei tu.
Come mai, godi e poi… scompari?
La verità, in una sporca bugia,
Volevi il corpo e non la mente mia!
Anche il coraggio ti può dire di no…
Io, un’abitudine, no!
Un’abitudine, no!
Io finirei…fra i sensi tuoi, mi perderei!!!
Lasciami qui! Lasciami qui! Lasciami qui!
Lasciami ai voli miei!
…Aspetterò, aspetterò, aspetterò…
Finché tu dirai no:
No, a chi di vivere ha paura!
No, a chi amerà una volta sola!
Fortuna, c’era atmosfera!
Fortuna, fu una pazzia…Fortuna!
Fortuna io ci credevo!
...E mentre nascevo,
Io stavo morendo, ma non mi arrendevo!
Porta via il tempo, tutto quello che sa…
Quel po' di orgoglio, la mia volontà…
Catene d’oro ai desideri che ho, per ritrovare un uomo o la sua ombra, non so!
Come mai, mi maledici e poi, rimani?
Lasciami qui! Lasciami qui! Lasciami qui!
Lascia che sia così
Aspetterò, aspetterò, aspetterò…
Finché tu dirai no!
No! Se non conosci i sentimenti…
No! Se mi regali i tuoi rimpianti!
Fortuna è ridere Ancora,
Mentre tu te ne vai… Fortuna!
Fortuna? Quale fortuna!?!?
Tenersi le mani,
E giurare che poi saremmo arrivati a domani!!!
Lasciami qui!
Lasciami qui! Lasciami qui!
Magari è giusto così!!!
Un’abitudine, no! Un’abitudine No!!!
Fortuna, che tu eri vero…
Fortuna fu una pazzia. Fortuna!
Sicuro! Sicuro!!!
Io resterò ancora in piedi: lo giuro!!!
Fortuna!!!



Disonestà di una mancata verità.


Cala il sipario sulla scena della notte più nera.
Nessuno spiraglio.
Un barlume di ragione sussurra ignorato …straziato!

Cado nel fosso e ci resto.
L’ipocrisia di una mano tesa rialza il mio Muro.

Inizia il tempo di Sconti.
Io continuo a non farne.
Forse ne dovrei approfittare, ma non posso, non adesso.

Chiudo il coperchio del pozzo.
Mi avvolge la mia solitudine.
Le mani ormai fredde non vogliono nulla.

Chiudo gli occhi ma continuo a vedere.
Graffio le retine profondamente.
Non c’è nulla che io voglia vedere adesso.

Sconti ... deprezzando te stesso … leva le mani da me!


giovedì 29 luglio 2010

Tuono

>

Giustizia.

Ingiustizia


Chi sancisce dove finisce il sottile filo che pare separarle?

Oppure sono IndissolubilMente unite?

Opposti che permangono come le due facce della stessa medaglia.


Non è Ipocrisia.

Non è Falsità.


Un aspetto talvolta rafforza il suo contrario Palesandosi.

Pronto ad affiorare in Superficie.


La giusta cosa al giusto momento.

L’ingiusta cosa al giusto momento.

La giusta cosa al momento sbagliato.

La cosa sbagliata al momento sbagliato.


Come districarsi?

Labirinti mentali Oscuri ed Insidiosi.

Poche Menti vi si aggirano TranquillaMente.


Nessuna Paura

Nessuna Remora.

Nessun Tremore.


L’Impavido non teme.


Chi teme ha spesso ottimi motivi per farlo.

Come chi dubita o sospetta … in Difetto sempre!


Ragnatele indissolubili legano Arcaiche domande lasciate prive di risposte.


Echeggia nell’Aria il frastuono fragoroso di un Tuono …

A rompere il Silenzio.

Nessuno Squarcio.

Non è ancora Tempo.


Dissolvenze di Colori demarcano contorni sconosciuti ed Ombre note.

Viaggia la Memoria Immemore.

Volteggia l’Anima danzante sotto la pioggia scrosciante.


Respiro.


Assorbo l’Odore di questo Tempo.

Lo imprimo nella mia Memoria poco Immemore.


Lo faccio Mio.


Lo assimilo per Osmosi e divengo parte integrante di esso.



Speriamo Piova


Frammenti di ricordi che si credono cancellati si rivelano poi essere solo stati solo rimossi.

Pronti a riaffiorare e sconvolgere l’Esistenza mettendo a dura prova tutto quanto SaldaMente costruito.

Percorsi dagli innumerevoli Labirinti ci sospingono a ricacciare le immagini … ma esse riaffiorano inesorabili.

Come avvenenti ninfee s’affacciano sulla superficie increspata dalla lieve brezza che pare accarezzarle.

Sembrano in attesa d’esser colte, ma pronte a racchiudersi per non mostrare quello che l’Interno contiene custodendolo gelosaMente.

Così è spesso l’Animo Umano.

Di facile risposta ad attacchi feroci, pronto a combattere per le cause in cui Crede Davvero ma Fragile e vulnerabile al solo pensiero di una carezza.

Protesi a difendersi da quanto di malvagio ci si prostra dinnanzi … ci si ritrova smarriti di fronte ad una tenerezza che disarma.

Il senso di soffocamento aumenta.

Speriamo piova.

sabato 24 luglio 2010

Bosco Incantato - la mia Fata




Delineo i contorni di un Affetto.

Rivedo la limpidezza dei Tuo occhi.

Rivivo l’Autenticità del Tuo Sorriso.


Sovrappongo Emozioni trasmesse allora

Vivendole sulla mia Pelle ora.


Arresto per “atti igienici” in luogo pubblico …

E l’Ilarità delle nostre risate si mescola sublimando i brusii delle voci che ci danzano attorno … annullandole.


Il sudore che cola sulla Pelle

Accogliendo i caldi raggi di questo Sole.

Lo avevo ordinato così … per Te!


La stanchezza che monta veloce all’ultimo istante

Sulla scia di un treno in partenza.

Simultaneità di Pensiero che Affine ci unisce incrociando le nostre Parole.


Sorrido.


I nostri Destino s’intrecciano tessendo Tele dalle contorte Trame su caldi scalini …

Gelato alla mano.


Felicità che esplode arricchendo i molteplici pezzi di Noi che abbiamo FinalMente unito in un Coloratissimo Puzzle.


Ci sono. Ci sei.


Confermo rimarcando con vigore quello che dal primo istante scoccò con stupore.

RiverenzialMente da ambo le parti.

Brulica il Cuore in fermento

Di cotanto rinnovato Sentimento.


Sei una Persona Importante.

Sei una Donna Fantastica.

Sei una Fata DispettosaMente Irriverente.

Sei un’Amica Leale e Sincera.

Quella che il mondo definirebbe una:

Bella Stronza.


Ho stropicciato le tue Ali carezzandole.

Mi hai permesso di scoprire che la Tua Essenza è Genuina come Te.


Lascia pure che il mondo dica …

Lascia pure che il mondo agogni

A Nessuno sarà permesso infrangere i tuoi Sogni!


Tra due angeli ti ho Immortalata

Ma quello vero con l’Anima Immacolata sta al centro

Con un sorriso da far sbiancare gli altri due.

Grazie.



Un Treno per Dove


Cielo sereno.

Nessuna nube all’Orizzonte …

I NightWish nelle orecchie che riempiono la testa di note ora dure ora di dolcissime Sensazioni che scorrono Veloci Vorticando.


Brividi a fior di Pelle.


Cinta di Mura altissime sono le Montagne che fanno Scenarica Cornice …

La Folle corsa di un treno inarrestabile che non prevede fermate o cambi alcuni …

Solo la Destinazione Finale dinnanzi.


Nessun Bagaglio ad appesantire corpo ed Anima in Trepidante subbuglio.

Si viaggia leggeri.

Addosso solo cappellino ed un Sorriso stampato.


Gli Echi dei rimbombi della Tempesta di ieri sono svaniti non lasciando traccia alcuna.

Vampireschi Fantasmi di Abusi non subiti …

L’Errore più Grossolano:


la Sottovalutazione.


Sorrido al pensiero che troppo spesso la si applica come Etichetta non PerfettaMente consapevoli della Carcassa che ci si pone davanti.


Ombre di Luce danzano.

Raggi d’Ombra s’intrecciano nella Luce.


Non si raccoglie l’Acqua che si è versata.

Non si contiene il Vento Sprigionato.

Non si imprigiona uno Spirito Libero incatenandolo.


La Stupidità s’aggira a briglia sciolta … difficile non colpirla, seppur di buona mira poco provvisti.


Quello che Accade è quello che permettiAmo divenga, mutando l’Ombra inconsistente di un Destino Inesistente che indossa l’Odore del Niente.


S’attorcigliano le braccia stringendo la Consapevolezza d’Essere sempre e solo … quello che si è Scelto d’Essere ...


volendolo davvero.


Mutamenti si rincorrono sotto Pelle per venir ghermiti in Superficie laceradola …

La Crisalide termina concludendo il proprio Ciclo.

Evoluzioni talvolta positive … altre volte Degrado totale.


Ci si gioca la Vita al meglio Osando …


Sempre e Comunque


Senza contrattare Sconti da avere o da fare …

Il prezzo Pieno permetterà di smettere di camminare a Testa in giù privi di ogni Dignità.


La Corolla della Rosa si schiude sull’ennesima possibilità

Di incrociare un’Anima Affine

Mantenendo protesa la Spina in tutta la sua Spietata Crudeltà.


Batto Banco e me la gioco …

“Male non fare, paura non avere.”

giovedì 22 luglio 2010

Viso d'Arcobaleno

Ed ecco un Magico Arcobaleno palesarsi all'Orizzonte.
Le Emozioni si Colorano Esplodendo sul mio Viso come in un dipinto dai tratti Sicuri e ben Marcati.

L'Eco lontano della Bufera più non rimbomba trafiggendo i timpani ... nella mia Mente.

Rimuovo in toto tutto quello che non mi appartiene, tutto ciò che non sento mio. tutto quello che vestendo una Maschera svela un'Anima diversa da quella che è solito mostrare.

Finzione e Realtà.
Maschera e Verità.

Assordante frastuono rimbombante che disorienta ApparenteMente, ma innocuo AssolutaMente non mi tange che di striscio.

Misera Intersezione dolorante che rimargina in fretta.
Nessun segno rimarrà a rimarcarla ricordandola.

Adesso voglio Assaporare l'Arcobaleno che mi appartiene ...

Voglio che i suoi colori solchino le mie righe e ci facciano nido.

Mi piacerebbe che uno spiraglio di sole donasse Lucentezza vera a tutto quello che con il trascorrere del tempo appare ... Opacizzato.

Ravvivo me stessa rinnovando ogni Promessa.

La mia parola è misera cosa, ma non ho che quella!


Per lo Squarcio


Collisioni di Universi Paralleli che talvolta si Intersecano sfiorandosi appena, lasciano uno Squarcio per intravedere la Vita che popola dall’Altra parte.


Emozioni di Vita vissuta, talvolta trovano riscontri in Esistenze ApparenteMente dissimili o addirittura DiametralMente Opposte …


I Pensieri prendono Forma e le Parole si Tingono di Colori dalle sfumature Intense, quasi irreali.

Visioni come flash-back lampeggiano nella Mente a monito. Avvisaglia di Pericoli imminenti o Emozioni che rischiano di scivolarci di mano perché non le stiamo Afferrando SaldaMente.


Tutto quello che ancora non è può Divenire.

Infinite Porte si aprono su ogni Probabile o presunta Possibilità.

Non si rinnega se stessi offrendosi al Cambiamento dell’Essenza che caratterizza la Nostra Sostanza.


Un volo deciso.

Una planata ristoratrice.

Un atterraggio su Lidi mai conosciuti ma da sempre bramati.


Una carezza di Vento che sposta i capelli ed ecco che la Luce, dallo Squarcio, investe gli occhi garantendo una visione Globale delle innumerevoli possibilità ...

Uno sbatter di ciglia per cambiare portale, un respiro intenso per varcare il Portale, un'emozione graffiante per essere ancorati FermaMente ora in uno Spazio ... ora in un Tempo.


Sorride la bocca gioiosa.

S’inarca il sopracciglio irriverente.

Si tende la pelle agognante.


La vita è come un Attimo Fuggente in cui nulla va tralasciato, sprecato, ignorato, rimandato …



Momenti di Vissuto mi scorrono veloci dinnanzi mentre altrettanti frettolosi paion correre all’indietro.

Accerchiata da Attimi avuti, donati, pretesi, chiesti, avuti … il Cuore fermo in gola trasudante di passione il Corpo al rimebrar le mani Tue che lo afferrano fermandolo.

Volteggia la Mente a ringraziare chi di uno Squarcio ha fatto il sesto Senso Squilibrandosi e nel suo Squilibrio Danza in perfetto equilibrio nel mezzo di esso come l'Occhio di un Ciclone.



Ho ascoltato questo pezzo ieri cantando a SquarciaGola mentre un Raggio di Sole strada si faceva tra una Coltre di nubi ... Squarciandole ed il pensiero è volato a Te e ti ha abbracciata forte.



lunedì 19 luglio 2010

Chiusa


Chiusa.

Mura addensate di calde oppressioni da levare il fiato.
Chiusa ogni possibile via di fuga imprigionata nella velleità di credersi libera.
FaticosaMente arduo diveniva ogni singolo ed ApparenteMente semplice movimento, la pelle trasudava lacrime salate di sudore amaro.

Chiusa.

Un senso d’oppressione rivestiva le pareti riducendo le dimensioni soffocanti della gabbia che l’imprigionava.

Chiusa.

Inconsapevole di quanto quello stato potesse durare, di quanto avrebbe potuto resistere Chiusa in quella morsa …
E lento lo scandire delle ore sembrava non lasciare tregua e non concedere Aria per respirare, l’Affanno esaltava la disperazione Assordante che rimbombava come un Eco Maligno nella Mente.

Chiusa.

Ogni porta che era stata aperta appariva ora InesorabilMente Chiusa.

Chiusa.

Stretta in un angolo su se stessa raggomitolata assisteva al colare della pelle che si raccoglieva in Essenza Distillata.

Chiusa.

Abbandonata e reietta da un mondo che non aveva dato modo di intravedere spiragli.

Chiusa.

Rifiutata da ogni vanità di apparire a scapito dell’Essere.

Chiusa.

Immonda In nefandezza di chi sa o pare sempre sapere, con chi prendersela al momento giusto per scalfire una durissima corazza.

Chiusa.

Come il rimbombo di un tuono ApparenteMente lontano ma che sa essere insidioso ed esserci a rammentare quanto una vita possa essere …

Chiusa!