venerdì 5 gennaio 2018

Cuore di Tenebra



Districandomi tra le ramificazioni
di un essere che è stato
di qualcosa che poteva essere
di quello che è in virtù di quanto passato
mi trovo a vagare nei labirinti oscuri
di una mente che è stata mia
seppure per un breve attimo
di qualcosa che credevo di conoscere
quasi quanto la mia strada.
Ecco il bivio
non esiste la sorte
sono io a decidere il percorso
quello più duro
quello improponibile
quello che pochi sceglierebbero.
Inciampando in radici secolari
mi posso districare ed uscirne ancora una volta
con il brandello di cuore che tengo stretto nella mano
a monito ...
Di quello che è stato
e che non sarà piu.
Tutto muta tranne l'Essenza.
Ed il divenire si fa strada tra i rami
di una vita stravissuta
senza attimi di tregua alcuna.
La radura è nel fondo
ma ad attendermi non è da sola
ed io proseguo
perfettaMente consapevole
di quello che andrò trovando.
Il mio guaio è che non temo
perchè conosco perfettaMente cosa attende oltre
quell'invisibile soglia
che pochi osano guardare diritta negli occhi.
L'incoscienza di chi ha nulla da perdere
e magari qualcosa da guadagnare.
Inciampo in una radice che affiora ...
cado.
Guardo il cielo nascosto da una muraglia di rami
e la visione cambia.
Il mondo visto da un'altra ottica è lo stesso
anche se appare diverso.
Mi rialzo e proseguo
incurante delle voci che arrivano come lame.
Niente può uccidermi.

mercoledì 3 gennaio 2018

Cammino sola




Non esistono linee di confine al sorgere della luce crepuscolare.
Laddove le menti ottuse vedono orizzonti
ha inizio l'improbabile che pochi osano vedere.
Si è soli in questo cammino.
Non v'è anima che possa comprendere il passaggio
che trasforma la crisalide in farfalla.
Soli ma non sconsolati.
La Solitudine diviene scelta per la sopravvivenza
per la ricerca dell'Essere e la comprensione del divenire.
Piccoli Attimi si susseguono in rapide scansioni
e pochi rimangono i momenti da immortalare.
Sotto un albero.
Questo il messaggio.
Che i suoi rami possano carezzare i capelli
le radici lascino poco spazio
la corteccia vieti l'accesso.
Nel freddo crepuscolo accovacciata su se stessa
socchiude gli occhi
sorridendo in un barlume di insana follia.