giovedì 1 marzo 2012

Rosa...

Rannicchiata in balia delle intemperie mi accovaccio su me stessa fino a non distinguere il mio inizio dalla mia fine. il picchiettio della pioggia sulla pelle scandisce il ritmo del battito del cuore che si rende inversamente al respiro che sembra volersi estinguere dissolvendosi nella coltre di nubi che lo risucchiano piano ... fino all'anima.

Deserto arido di parole come Silenzi che si susseguono l'un l'altro annullandosi nelle urla del vento che imperversa sulla sabbia che sembra voler divorare la rosa che su essa giace ormai priva di vita.

Protesi i sensi affinati dal lacerante dolore di una spina che si conficca insinuandosi in profondità. Consapevolezza assoluta di colpevoli mancanze, di trascuratezze non volute ma date ... Impotenza di fronte ad il glaciale Sguardo del Silenzio che adombra ogni minimo raggio di luce... ogni spiraglio di salvezza.

Perduta l'anima vaga alla ricerca di un posto dove insinuarsi per nascondersi e farsi ancora più piccola. Una scaglia come un frammento che cerca alla spina di mimetizzarsi inglobandola e rendendola propria estensione.

Dove sei?
Dov'è il calore della Tua mano?
Dove il ritmo del Tuo cuore?
Dov'è il Tuo respiro che la tempesta adesso sovrasta?

Non Ti sento più ... Eri qui ... Ero qui ... E tutto il buio era attorno ... Gelido scarnificava questa carcassa lasciandola a pezzi per terra ... da sola... in balia delle intemperie...

Freddo
Glaciale
Distacco...

Meritato e non cercato
Non voluto ma trovato.

Il soffio prepotente del vento sembra entrare dalle orecchie e squarciare la mente facendo tremare un debole corpo in attesa di essere raccolto prima che sia tardi, prima che se ne disgreghi l'essenza.

Colpevole.
Sono colpevole.
Immeritevole, Indegna, Inadeguata.

La rosa protende la corolla aggrappandosi saldamente con le spine a terra cercando di non farsi trasportare lontano dall'Uragano che le si è scagliato addosso. La sua vita non è che un battito d'ali... un flebile sussurro in mezzo alla tormenta che la travolge inesorabilmente. Protende lo stelo implorando che la Tua mano l'afferri... ed il primo petalo si stacca per scagliarsi contro l'onda che la frantuma inevitabilmente ...

Ti cerco ...
Gli occhi Ti bramano ...
La pelle bagnata di pioggia Ti attende ...
Il respiro si ferma per Te ... In tacita, rassegnata attesa ...

La pioggia si veste di Silenzio, il Tuo ...
Il Silenzio si spoglia di parole, le Tue ... non pronunciate

Lo Sguardo si abbassa strillando
I denti lacerano le labbra per non urlare il Tuo nome ...

Attese ... Silenti ... come piccole Morti inflitte ad un'Anima massacrata dalla propria stupidità.



2 commenti:

SquilibrioDeiSensi ha detto...

..è che sento nelle tue parole tanta sofferenza..e mi dispiace..piccola mia.
vorrei raccoglierti io..darti da bere,far tornare rossi i tuoi petali..e curarti,come la tua bellezza merita.
..non so come posso esserti d'aiuto..vicina lo sono..ti penserò uscita da questo buio..forse la luce arriverà di conseguenza..chissà.
ti stringo piano..un bacio.

Pure Poison ha detto...

@SquilibrioDeiSensi: come dopo ogni burrasca torna il sereno...così l'anima mia si è placata.
Raccolta a piene mani e rassicurata.
Non temere ... nessun dolore piccola mia ...
Un abbraccio a Te che sai esserci sempre