lunedì 17 gennaio 2011

La Rosa


Era lì.

Nel corpo era presente.

Un vuoto colmo di una fisicità che mancava

Da tempo.


La mente vagava

Esplorando nuovi mondi

Cavalcando differenti desideri e necessità

Per tutto il tempo.


Un vuoto pieno di niente

Inconsistenti parole lanciate alla rinfusa

I suoni emessi che cadono nel vuoto

Una presenze piena di niente.


Una rosa per Ricordo

È quanto rimane di un tempo

Che fu …

Perduto per sempre.


Corolla cerisea impressa negli occhi

Profumo inebriante nelle nari

Bellezza incontrastata

Ma spina conficcata nel cuore.


Si crede di poter risvegliare

Qualcosa che dorme

E non ci si accorge che è morto

La bestia in noi s’inganna coi sensi.


Se un corpo è fragile

Non è detto che la mente lo segua

Riprende il controllo

Sempre!


S'addensa la nebbia

A coprire quanto restava

Dell'ultimo barlume di speranza

Poi ... Nulla più!


Poche le parole lette

Poche le parole scritte

Silenzi che urlano stremati

Questo è davvero il Niente.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bestiolina :-)

Verso fine gennaio se tutto va bene verrò lassù fra le montagne spargimi sole e neve qua e là dai...

Scrivi intensamente ma secondo me stai ricominciando ad ancheggiare deliziosamente....dimmi di si...

NERO_CATRAME ha detto...

Un tocco leggero per far sbocciare una rosa,un velo di nero per nasconderla nello stelo.Il vento non deforma il ghiaccio,lo spazza.Si può afferrare..bastava averne voglia.

Anonimo ha detto...

il silenzio è prezioso.
non è mai niente...

Agape ha detto...

Concordo con Bad Hands. :)

Un abbraccio.