giovedì 30 dicembre 2010

Letargo

Cala un manto freddo sulla pelle

Avvolge col suo gelo un tepore ormai spento


Lentamente il letargo inizia

Riserve accumulate daranno sostegno


Gli occhi si chiudono stanchi

Un eco di suoni arriva da lontano


La porta apre le braccia stancamente

Sardonica ghigna sui mancati passaggi


Rimbomba una risata lontana

La musica sovrasta ogni altro suono


Marca il ritmo un battito stantio e stanco

Oscilla una corda vibrando


S’assopisce l’istinto chiudendosi

Il muro erge edere infami a celarsi


Il nulla imperversa truccato di nero

Le braccia cadono aprendo le mani


Il tempo del rigenero è giunto

Scende il gelo a marcare le ferite


Il sangue arresta la sua corsa nelle vene

È tempo di dormire.


Profondamente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ophelia che cosa provi quando la gente dagli spalti ti annuncia che il giorno piano muore.....

Non c'è una stube da te a riscaldare quel vento gelido stellì? ehehe


un bacione grande

Danysweet ha detto...

Il letargo precede l'arrivo dell primavera.. vedrai... arriverà
Buon pomeriggio My Lady