I Silenzi del Tuo Cuore lacerano spesso la mia pelle Tutto DannataMente preventivato ma straziante oltremodo. Ogni odore diviene Ricordo Ogni attesa si muta in speranza Ogni battito si fa Desiderio Ogni respiro assottiglia l'Assenza Ogni lacrima Ogni Sorriso Tutto è l'Essenza Tua stessa Scorri in me nutrendomi Grafi le mie corde Pizzichi le mie fantasie Accarezzi le mie attese Abbracci il mio Fuoco ed ardi con esso. A Te A Te che hai saputo venire A Te che hai saputo restare A Te che hai saputo vedere A Te che hai saputo comprendere A Te che che hai saputo Amare come mai prima A Te A Te perchè Ti Amo A Te perchè mi ami A Te perchè sei Tu A Te perchè non ho bisogno di altro A Te perchè sai dare A Te perchè sai pretendere A Te ... solo e per sempre a Te!
"la notte si è spalancata in un largo silenzio ed ha nascosto i suoi rumori ... noi due distesi sotto un cielo di stelle stanche ad ascoltare la voce del fiume ... i tuoi capelli vaghi accarezzano il mio viso mossi dal vento che ti ha rubato i vestiti adesso ogni odore diventa un ricordo le stelle vengono a specchiarsi nel fiume e ci scoprono insieme tu che non dici niente ... sul tuo corpo ci sono i miei silenzi sul tuo corpo scivolano i miei sguardi respiriamo l'erba sdraiati l'una accanto all'altro sotto l'ombra della notte ... amore ma chi sei? io che ti sto vivendo forse non lo saprò mai cosa sei ... domani che farai? domani starai qui a gridare voglio solo te io voglio solo te ... amore ... le tue labbra di primavera mi hanno baciato e il tuo corpo si è piegato sul mio corpo ... ora sento la tua voce e la mia voce che si rincorrono nel silenzio si chiamano ... la notte è ferma e solo il fiume continua la sua cantilena noi ci guardiamo stupiti ed io ti amo ... amore ma chi sei? io che ti sto vivendo forse non lo saprò mai ma io ti cercherò la notte d'un aprile per gridarti voglio solo te io voglio solo te amore amore amore amore"
Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire.
Anime Libere di Vagare
Red Passion
Icaro
Charles Baudelaire
IL VAMPIRO
Tu che t'insinuasti come una lama Nel mio cuore gemente; tu che forteCome un branco di demoni venisti A fare folle e ornata, del mio spirito Umiliato il tuo letto e il regno-infame A cui, come il forzato alla catena, Sono legato: come alla bottiglia L'ubriacone; come alla carogna I vermi; come al gioco l'ostinato Giocatore, che sia maledetta. Ho chiesto alla fulminea spada, allora, Di conquistare la mia libertà; Ed il veleno perfido ho pregato Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada Ed il veleno, pieni di disprezzo, M'han detto: "Non sei degno che alla tua Schiavitù maledetta ti si tolga, Imbecille! Una volta liberato Dal suo dominio, per i nostri sforzi, tu faresti rivivere il cadaver del tuo vampiro, con i baci tuoi!".
LE METAMORFOSI DEL VAMPIRO
Dalla sua bocca di fragola la donna, contorcendosi come un serpente sulla brace e i seni strusciando contro i ferri del busto, lasciava colare queste parole tutte impregnate di muschio: «Ho le labbra umide e so l'arte di portare a perdizione su un letto l'antica coscienza. Asciugo ogni lagrima sui miei seni trionfanti e faccio sì che i vecchi ridano come i bambini. Chi mi vede nuda e senza veli, vede la luna, il sole, le stelle ed il cielo. Sono, caro sapiente, così dotta in voluttà, quando fra le braccia temute soffoco un uomo, o quando, timida e libertina, fragile e vigorosa, abbandono ai suoi morsi il mio seno, che, su questi materassi turbati, impotenti gli angeli si dannerebbero per me.»
Poi che ella ebbe succhiato tutto il midollo delle mie ossa, mi volsi languidamente verso di lei per darle un ultimo bacio: ma non vidi più che un otre viscido e marcescente. Chiusi gli occhi, preso da un freddo terrore; e quando li riapersi alla luce, al mio fianco, in un luogo del gran manichino che sembrava aver fatto provvista di sangue, tremavano confusamente pezzi di scheletro, stridendo come quelle banderuole o insegne appese a un ferro che il vento fa oscillare nelle notti d'inverno.
Inno a Iside
Perché io sono la prima e l’ ultima Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la madre e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli, Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità, Io sono la Madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli è il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.
III- IV secolo avanti Cristo, rinvenuto a Nag Hammadi, Egitto.
Vedi com’è diverso ogni destino sulla scacchiera dell’umanità ... chi fa il pedone, chi fa la regina che strano gioco è.
I più indifesi, sono sempre avanti e gli è concesso solo un passo in più ... i portaborse al fianco dei potenti l’alfiere dietro al re.
L’anima ormai, è un peso in più. Senza di lei, più agile tu. Non serve il cuore, ma la strategia che strano gioco è.
Io non ho imparato mai certe regole le sai l’innocenza mia colpevole non fa calcoli, sfugge agli alibi ... non c’è mano su di me io sono fuori gioco dimenticato là ma non ho mai venduto la tua... verità.
Chi fa la torre, parla da più in alto ma dal binario suo non esce mai facile stare sopra un parapetto senza infangarsi mai.
Ogni ragazzo ha un cuore di cavallo scarta di lato, cerca libertà sempre ad un bivio, non puoi prevederlo chissà che mossa fa, chissà... chissà...
Ecco quale è la sola via, dare l’idea che la partita è già tua ... anche un pedone può fermare un re, mangiare, non farsi mangiare! Scacco matto dipende da te!
Vita, non imparo mai non ho regole lo sai né coi bianchi, né coi neri ormai sempre ai margini per difenderti ...
Non c’è mano su di me io corro ancora solo fuori dal gioco c’è un disperato amante, in cerca di te!
1 commento:
lo faccio di rado ma leggerti è sempre bello...
Posta un commento