martedì 29 giugno 2010

Alba Nuova



S’addensano le Ombre raccogliendosi indomite a cercare di frugare nei pertugi della mia Anima tentando di raggirarla in puerili giochi fanciulleschi. Ipocrisia è la parola d’ordine con la quale scavano le mani tentando di entrare per appropriarsi di qualche cosa che non gli appartiene. Gli artigli attanagliano lo stomaco privando dell’aria necessaria al respiro invadendolo così di un senso di nausea che pare non voler accennare a diminuire. Parole incomprensibile dai vaghi significati mi vengono vomitate addosso con la vana speranza di scalfire la scorza della corazza che passaggi non permette ad alcuno ed inevitabilmente scivolano via lasciando un vuoto fatto di bugie e di omissioni di verità.

Adesso sono io a vomitare e non parole.

La nausea ha pervaso il mio essere raggiungendo un punto di non ritorno che mi vuole altrove, a non voler nemmeno sfiorare l’Ombra malefica del male che ha tentato una contaminazione profonda. Illusorio desiderio. La mia forza è superiore all’altrui aspettativa e dopo una vomitata liberatoria ritrovo il mio baricentro. Farmi cadere non era poi semplice come si poteva pensare. Adoro essere sottovalutata. Mi piace quando un mio silenzio s’interpreta come un … non ha visto o sentito o capito. Sferro l’attacco finale indossando l’abito che preferisco, l’Indifferenza più totale mi dona ed è lama di rasoio per chi osa avvicinarvisi anche solo con pensiero.

Le scuse non sono ammesse.

Il tempo per dimostrare con fatti la veridicità delle parole è nettamente scaduto, il margine era ampio, te lo sei solo giocato male. Vincere non è cosa da o per tutti e stavolta hai perso miseramente intriso della vergogna di chi non ha il coraggio di dire le cose come stanno, con la convinzione di essere sempre superiore a chi hai di fronte. Sottovalutare un avversario è sempre la cosa da evitare. Chiunque dotato di intelletto tende a sopravvalutarlo piuttosto, per poi ergersi sopra di lui.

La tua stupidità ha decretato la tua fine.

La tua ipocrisia sarà la tua bara.

Ergerò una lapide alla memoria – qui giace colui che affermava di non saper mentire (rido) ed annegò nelle sue stesse menzogne. Poca soddisfazione nell’affermare che l’epilogo era lapalissiano sei dannatamente prevedibile piccolo uomo privo di palle. Non userò le mie per pararti il culo, non più. È tempo che tu cresca con o senza la consapevolezza di non poter essere altro che la tua stessa Essenza. Io mi riergerò sovrana e padrona della mia vita e non accetterò nemmeno una parola. La danza del silenzio inizia per me adesso. Nessuna deroga concessa. Il Tempo è stato male investito sulle persone sbagliate.

Torna là che qui mi manca l’aria.

Una corda è null’altro che una corda … te l’ho tesa … ti ci sei impiccato annaspando nelle più fervide storielle che hai tentato di darmi a bere. Quando ho gli occhi chiusi so vedere anche meglio di quando ti fisso diritto nei tuoi facendoti abbassare lo sguardo … condizione del vile che SA di essere nel fango della menzogna a sprofondare.

Ho voglia e bisogno di aria nuova.

Adesso il mio tempo è giunto, non piano, non in punta di piedi … come un terremoto ha sconquassato la mia vita aprendo le porte su mondi nuovi e finora sconosciuti; apro le mie braccia a lui, il tuo tempo è terminato e dovrai (dolente o nolente) farti opportunamente da parte o sarò costretta a calpestare i brandelli di una dignità che non hai posseduto mai. Il tempo di vivere è appena scattato. Chi ha tempo non aspetti tempo e chi non sa quanto gliene resta, ha atteso perfino troppo.

È tempo di vivere e vedere il mondo con i Tuoi occhi!

I miei sono saturi delle porcherie immonde alle quali sono stati duramente sottoposti in questi ultimi tempi di banalità superficiali, di taciti accordi che si credevano perdere in brusii astratti ... La mia mente sempre attenta ed i sensi protesi invece, di chi le difese non le abbassa mai, non per diffidenza ma per palese conoscenza. E così è stato. Ciascuno si rivela per quello che è. Nessuno sconto chiesto, nessuno sconto concesso. Solitamente Tu batti banco ... Io invece adesso riscuoto il mio compenso e giro i tacchi.

Non mi posso confrontare con un idiota: mi fa solo scendere di livello per poi battermi in esperienza!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

a volte un fanculo è più che sufficiente ;)
mi è piaciuta molto la frase finale

Pure Poison ha detto...

@Malumore: La semplicità talvolta racchiude i pensieri più profondi. Credo che la tua sintesi sia in fondo, il migliore dei consigli ;)
Cercherò di attuarlo, grazie :D
E' ad effetto ma... sostanzialmente vera!

NERO_CATRAME ha detto...

Cammino sul filo della rabbia,sorretto dal rispetto e spinto dal turbinare dei nervi.Che disgrazia la stupidità,la stupidità sorretta dalla convinzione di essere furbi,intelligenti,superiori e santi.
Quello che era malumore dell'uomo con la tesa,quello che era dispetto verso la paura,ora si trasforma in un accogliere a braccia aperte chi tradisce impiccandosi da solo e non viene tradito per finire nella stessa rete.Difficile il mio silenzio,difficile la mia staticità quando viene sfiorato ciò che amo,quando si attenta alla sua tranquillità.Si sa,attendo si il cadavere del mio nemico galleggiante sull'acqua,ma sono sempre pronto a spingere in basso.

Pure Poison ha detto...

@NERO_CATRAME: specie se ... nella fattispecie, appartiene ad una delle due categorie che galleggiano benissimo. O anche entrambe, perchè limitare la cosa?
LA Tua Presenza è la mia Forza.
Adesso e Per Sempre.