lunedì 30 novembre 2015

Il Corvo



Oscuri presagi che scendono scivolando sulla pelle come un mantello avvolgendo le carni ancor segnate da cicatrici profonde e mai chiuse.
Bisbiglia gracchiando all'orecchio l'amico fidato che maestro è di sciagure e le vede arrivare prima ancora che partano ...
La spalla è forte e regge il peso accattivante del diletto uccello di nero piumato ed il vento sibila tra il suo becco nero come la notte più oscura
E torna lo spettro di paure che sembravano essersi dileguate ma come gli Achei ergevano una sorta di Troiano destriero ad incombere su un'anima lacerata dal tempo e le intemperie pressanti come macigni sul torace ... e manca di nuovo il respiro piano, poi sempre più forte fino quasi a soffocare.
E vola via anche l'ultima speranza perdendo qualche piuma a terra che a contatto con il marmo si infrange come fosse di cristallo ...
Il mantello si fa pelle e poi scudo indurendosi e costringendo carni ed anima ad un Silenzio assordante che squarcia la notte spostando le nubi che impediscono la visione della Luna ... e la pioggia inizia il ticchettio senza fine che musica non è ...



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