In lontananza un gracchiar d’uccelli che stride graffiando i timpani,
Scrosci di grondaie oberate d’acqua e di lavoro,
Foglie s’incastrano rendendone irregolare il deflusso,
Gocce che s’infrangono con prepotenza sul vetro appannato,
Sibili di vento accompagnano ululando la giornata uggiosa.
Ferma sul davanzale della finestra,
Racchiusa nelle sue stesse spalle
Osserva,
Ascolta,
Si lascia inondare di rumori e frastuoni
Trasformandoli in musica che danza leggiadra sulla sua anima.
Soppesa la sua vita pietrificando un dolore
E lo espelle.
Gocce di pioggia sul vetro e sul suo viso.
Le nubi si muovono a ritmi incalzanti
Trascinate pesantemente dal vento che pare volerle scansare.
Uno squarcio improvviso tra esse,
Riaffiora, in un lembo, il cielo finora nascosto!
Un violento raggio di sole si abbatte sul vetro
Insufficiente a scansare le gocce che lo ricoprono.
Il vento soffia sempre più forte.
Si stringe le spalle restando immobile,
Gli occhi fissi sull’acqua danzante...
Le orecchie protese al vento urlante...
Ritrova il calore sulla pelle nel ciondolo che l’avvolge.
Si sente investire da uno stato di quiete assoluta
Le labbra dischiuse si tendono in un sorriso...
Un sussulto le porta alla superficie della memoria un abbraccio
Appoggia la guancia alle proprie ginocchia
Consapevole
Memore
Felice
Al tepore di una carezza mai negata.
E gli uccelli stridono sempre più forte come a rispondere al sibilo del vento
Che tenacemente riesce a spostare le pesante nubi
Possente nel suo non vano intento.
Una luce le irradia le pupille.
Mille e più colori le corrono addosso percorrendola...
La pioggia rallenta la sua caduta
Aprendo lo spazio ad una musica di quiete,
Le mani protese verso quel vetro bagnato.
Improvvisamente investito dalla magnificenza dell’Arcobaleno
Una farfalla vi trova riparo adagiandosi e sorridendole piano
La tempesta volge al termine.
Il cielo pian piano ritrova il sereno aprendosi un varco tra le nubi,
La pioggia cessa di cadere per lasciarsi altrove trasportare!
L’Arcobaleno esplode in tutta la sua magnificenza irradiando il vetro e la farfalla
Riempiendo quegli occhi che l’osservano grati
Illuminando il sorriso sul volto di chi attende, gustandosi la tempesta,
la quiete che ne seguirà.
Si stringe nelle spalle sorridendo
Le labbra toccano le ginocchia sussurrando che il tempo dell’attesa sta per esaurirsi
Rimane immobile avvolta nel tepore ancora qualche istante;
Poi lentamente si snoda da se stessa
Apre la finestra alla farfalla
Lasciandosi investire di una nuova luce, di una rinnovata freschezza
Di un anelito di vita ritrovato in tanta burrasca.
E sorride gioiosa…
Nessuna notte
Nessuna tempesta
Nessuna assenza
Nessun dolore
Nessuna assurda malinconia o tristezza
È per sempre!
Consapevolmente forte di questa certezza
Spalanca la porta alla Vita,
Nessun pertugio chiuso
Nessuna via intentata
Febbricitante d’ansia rinnovata, rinizia l’attesa
La stessa che vive ogni volta che sta per tornare
Le stesse emozioni, la stessa purezza.
Farfalle nello stomaco che tentano una risalita...
Brividi che percorrono ogni centimetro di pelle...
Pensiero costantemente ancorato a quell’istante in cui il suo calore l’avvolgerà
Ancora ed ancora...
Ancorandola, attanagliandola sempre più avvinghiataMente.
Balza dal davanzale della finestra.
Corre in cucina.
Prepara un caffè.
Che l’aroma ne possa investire le narici e la stanza...
Un’aroma di caffè che sappia di Te!
Nel tempo d’attesa che ci vede divisi ma uniti sempre.
La stanza si riempie di odori
Pioggia frammista a caffè
Foglie bagnate che il vento trasporta
Il profumo di un raggio di sole dopo tanta tempesta.
A due mani afferra la tazza, sorride
La stringe cantando… “lui verrà… io ne ho già sete…”
2 commenti:
Come il vento che solca l'acqua,che lo avvolge,si alza l'onda,spezza la cresta che sovrasta il tunnel ,per affondare tra le pieghe dell'acqua, tra le ali del vento.
Il Vento non lo imprigiona...
Ma lo si può catturare tra le pieghe per godere della sua impetuosa brezza... Un istante che sa di Eterno.
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