È ora di spogliarsi dei valori nei quali sino ad ieri era depositata la certezza di compiere la cosa giusta in nome di una Giustizia inesistente.
Laddove nonesiste reciprocità … null’altro ha motivo d’essere.
La stanchezza prevale prendendo il sopravvento e la voglia di mutare apre cerniere invisibili che permettono un cambio senza lacerazioni ulteriori.
È già tutto a brandelli.
Frugo rovistando tra i vari shake della mia vita alla spasmodica ricerca di quello che ora riuscirebbe a celare le ferite profonde.
Inesistente.
La soluzione è sempre a portata anche quando non la si riesce a cogliere. Levo la parte superiore fatta a pezzi da ipocrisie persistenti e la tolgo con cura affinché non ne resti nemmeno un misero pezzo addosso.
Mi vesto di nuovo restando Io.
Una pelle si perde e con essa tutto quanto vi era rimasto imprigionato o aveva lasciato minuziosi segni sopra di essa. Adesso sono Nuova.
Respiro meglio senza Dolore.
Volgo lo sguardo a chi mi è accanto costantemente rassicurandomi che l’involucro nonavrà peso alcuno sull’Essenza che contiene. Sorrido fiduciosa. Sono due voci note alle quali mi avvinghio saldamente conscia e consapevole che mi permetteranno di restare in questo stato di crisalide senza porre troppe domande … loro SANNO.
Ricucio quel che resta di una dignità strappata e di un orgoglio calpestato, prendo un drappo di Velluto e lo ripongo serenamente. Nessuno lo scoverà. Faccio spazio in un pertugio nascosto e gli preparo una comoda nicchia. Riposerà fino a che sarà il momento, nascosto agli occhi di tutti, visibile solo tramite i miei, a chi ha saputo comprendere senza fare domande.
L’Essenza non cambia.
Spicco un volo alto con la nausea che mi avvolge senza darmi tregua. Situazione momentanea che presto lascerà il posto ad una sensazione di libertà non più effimera. Mi scrollo di dosso i cattivi pensieri cospargendo nel volo ciò che si trova sulla mia traiettoria e mi poso esausta sul ramo più alto. Domino con lo sguardo quello che oramai non si cela più agli occhi miei. Equilibrio non più precario sinuosamente mi fa muovere sicura.
Rifiuterò un’Anima diversa dalla mia.
Richiudo il volo su me stessa adagiandomi, immemore di tutto quello che è stato e protesa verso tutto quello che verrà. La mia mano non trema più, la mia voce ha smesso di esitare, i miei occhi si fanno di fuoco in attesa dell’esatto momento in cui spiccare il balzo senza pietà alcuna.
Nessuna vendetta, non per me. Ho la vita che mi sorride a cui rendere molto più di quanto mi abbia saputo far trovare. Non voglio ferite aperte. La nuova pelle non è stata intaccata dai brandelli di quella sopra. Come un’Araba Fenice risorgo dalle mie stesse ceneri ed abbraccio con Amore immenso le mie ragioni di Vita.
S’addensano le Ombre raccogliendosi indomite a cercare di frugare nei pertugi della mia Anima tentando di raggirarla in puerili giochi fanciulleschi. Ipocrisia è la parola d’ordine con la quale scavano le mani tentando di entrare per appropriarsi di qualche cosa che non gli appartiene. Gli artigli attanagliano lo stomaco privando dell’aria necessaria al respiro invadendolo così di un senso di nausea che pare non voler accennare a diminuire. Parole incomprensibile dai vaghi significati mi vengono vomitate addosso con la vana speranza di scalfire la scorza della corazza che passaggi non permette ad alcuno ed inevitabilmente scivolano via lasciando un vuoto fatto di bugie e di omissioni di verità.
Adesso sono io a vomitare e non parole.
La nausea ha pervaso il mio essere raggiungendo un punto di non ritorno che mi vuole altrove, a non voler nemmeno sfiorare l’Ombra malefica del male che ha tentato una contaminazione profonda. Illusorio desiderio. La mia forza è superiore all’altrui aspettativa e dopo una vomitata liberatoria ritrovo il mio baricentro. Farmi cadere non era poi semplice come si poteva pensare. Adoro essere sottovalutata. Mi piace quando un mio silenzio s’interpreta come un … non ha visto o sentito o capito. Sferro l’attacco finale indossando l’abito che preferisco, l’Indifferenza più totale mi dona ed è lama di rasoio per chi osa avvicinarvisi anche solo con pensiero.
Le scuse non sono ammesse.
Il tempo per dimostrare con fatti la veridicità delle parole è nettamente scaduto, il margine era ampio, te lo sei solo giocato male. Vincere non è cosa da o per tutti e stavolta hai perso miseramente intriso della vergogna di chi non ha il coraggio di dire le cose come stanno, con la convinzione di essere sempre superiore a chi hai di fronte. Sottovalutare un avversario è sempre la cosa da evitare. Chiunque dotato di intelletto tende a sopravvalutarlo piuttosto, per poi ergersi sopra di lui.
La tua stupidità ha decretato la tua fine.
La tua ipocrisia sarà la tua bara.
Ergerò una lapide alla memoria – qui giace colui che affermava di non saper mentire (rido) ed annegò nelle sue stesse menzogne. Poca soddisfazione nell’affermare che l’epilogo era lapalissiano sei dannatamente prevedibile piccolo uomo privo di palle. Non userò le mie per pararti il culo, non più. È tempo che tu cresca con o senza la consapevolezza di non poter essere altro che la tua stessa Essenza. Io mi riergerò sovrana e padrona della mia vita e non accetterò nemmeno una parola. La danza del silenzio inizia per me adesso. Nessuna deroga concessa. Il Tempo è stato male investito sulle persone sbagliate.
Torna là che qui mi manca l’aria.
Una corda è null’altro che una corda … te l’ho tesa … ti ci sei impiccato annaspando nelle più fervide storielle che hai tentato di darmi a bere. Quando ho gli occhi chiusi so vedere anche meglio di quando ti fisso diritto nei tuoi facendoti abbassare lo sguardo … condizione del vile che SA di essere nel fango della menzogna a sprofondare.
Ho voglia e bisogno di aria nuova.
Adesso il mio tempo è giunto, non piano, non in punta di piedi … come un terremoto ha sconquassato la mia vita aprendo le porte su mondi nuovi e finora sconosciuti; apro le mie braccia a lui, il tuo tempo è terminato e dovrai (dolente o nolente) farti opportunamente da parte o sarò costretta a calpestare i brandelli di una dignità che non hai posseduto mai. Il tempo di vivere è appena scattato. Chi ha tempo non aspetti tempo e chi non sa quanto gliene resta, ha atteso perfino troppo.
È tempo di vivere e vedere il mondo con i Tuoi occhi!
I miei sono saturi delle porcherie immonde alle quali sono stati duramente sottoposti in questi ultimi tempi di banalità superficiali, di taciti accordi che si credevano perdere in brusii astratti ... La mia mente sempre attenta ed i sensi protesi invece, di chi le difese non le abbassa mai, non per diffidenza ma per palese conoscenza. E così è stato. Ciascuno si rivela per quello che è. Nessuno sconto chiesto, nessuno sconto concesso. Solitamente Tu batti banco ... Io invece adesso riscuoto il mio compenso e giro i tacchi.
Non mi posso confrontare con un idiota: mi fa solo scendere di livello per poi battermi in esperienza!
- Il Nostro Ciclo si è concluso nel suo stesso punto di partenza ... adesso si rotola sul Mondo -
Tre Guardiani vegliano Ora il Nostro Sonno.
Il Tempo di Vivere IntensaMente è giunto e spalanca Porte e Finestre alle Nostre Anime Assetate e Desiderose di Noi.
Scorrono i giorni sul calendario, immemori delle lunghe e penose Attese che ci vedevano Costretti a Sospirare ammirando Arcobaleni di Farfalle altalenanti.
Adesso il Sapore è divenuto Odore.
Scivola lentamente come soffice Velluto sulla Pelle graffiando la Carne come Carta di Vetro.
Impallidisce il sole allo spuntar di sorrisi che uniti divengono Pura Luce illuminando il cammino e mettendo in risalto quello che avanti Ci aspetta facendoCi segno di raggiungerlo.
Nessuna Fretta.
Non più.
Adesso un tutt’uno che unisce avvinghiandosi TenaceMente all’Essenza che ha vagato alla spasmodica ricerca della propria Dimensione Spazio Temporale.
Disseta questo Arido Deserto come Acqua piovana che Purissima cade dal cielo sospinta dal Vento che pare posarla piano laddove necessita MaggiorMente.
Strazia sfamando queste carni che hanno atteso solo Te per Placare un’Ira profonda che le ha alimentate facendotele trovare pronte.
Entra in questa Vita dall’Ingresso Principale, nessuna porta di Servizio per Noi.
Sotto il blu di questo Cielo voglio Urlare quello che sento dentro.
Seduta sull’erba bagnata che sa di Buono voglio accoccolarmi tra le Tue braccia ed Abbandonarmi Serena e consapevole che NON esiste altro Rifugio altrettanto Sicuro e gradevole.
Fammi sentire le Tue mani Decise tra i capelli, sui fianchi, sul collo, attorno ai polsi, nella mia indecente Voglia costante di Te.
Affonda il Tuo Essere Interamente in me …
Prendimi!
Pretendimi!
Non risparmiare un solo Respiro, che i Tuoi non saranno certo Graziati.
Mi avvolgo nel Pensiero che Sei, che Ci Sei, che Sei con me, che sarà Per Sempre!
Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire.
Anime Libere di Vagare
Red Passion
Icaro
Charles Baudelaire
IL VAMPIRO
Tu che t'insinuasti come una lama Nel mio cuore gemente; tu che forteCome un branco di demoni venisti A fare folle e ornata, del mio spirito Umiliato il tuo letto e il regno-infame A cui, come il forzato alla catena, Sono legato: come alla bottiglia L'ubriacone; come alla carogna I vermi; come al gioco l'ostinato Giocatore, che sia maledetta. Ho chiesto alla fulminea spada, allora, Di conquistare la mia libertà; Ed il veleno perfido ho pregato Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada Ed il veleno, pieni di disprezzo, M'han detto: "Non sei degno che alla tua Schiavitù maledetta ti si tolga, Imbecille! Una volta liberato Dal suo dominio, per i nostri sforzi, tu faresti rivivere il cadaver del tuo vampiro, con i baci tuoi!".
LE METAMORFOSI DEL VAMPIRO
Dalla sua bocca di fragola la donna, contorcendosi come un serpente sulla brace e i seni strusciando contro i ferri del busto, lasciava colare queste parole tutte impregnate di muschio: «Ho le labbra umide e so l'arte di portare a perdizione su un letto l'antica coscienza. Asciugo ogni lagrima sui miei seni trionfanti e faccio sì che i vecchi ridano come i bambini. Chi mi vede nuda e senza veli, vede la luna, il sole, le stelle ed il cielo. Sono, caro sapiente, così dotta in voluttà, quando fra le braccia temute soffoco un uomo, o quando, timida e libertina, fragile e vigorosa, abbandono ai suoi morsi il mio seno, che, su questi materassi turbati, impotenti gli angeli si dannerebbero per me.»
Poi che ella ebbe succhiato tutto il midollo delle mie ossa, mi volsi languidamente verso di lei per darle un ultimo bacio: ma non vidi più che un otre viscido e marcescente. Chiusi gli occhi, preso da un freddo terrore; e quando li riapersi alla luce, al mio fianco, in un luogo del gran manichino che sembrava aver fatto provvista di sangue, tremavano confusamente pezzi di scheletro, stridendo come quelle banderuole o insegne appese a un ferro che il vento fa oscillare nelle notti d'inverno.
Inno a Iside
Perché io sono la prima e l’ ultima Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la madre e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli, Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità, Io sono la Madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli è il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.
III- IV secolo avanti Cristo, rinvenuto a Nag Hammadi, Egitto.
Vedi com’è diverso ogni destino sulla scacchiera dell’umanità ... chi fa il pedone, chi fa la regina che strano gioco è.
I più indifesi, sono sempre avanti e gli è concesso solo un passo in più ... i portaborse al fianco dei potenti l’alfiere dietro al re.
L’anima ormai, è un peso in più. Senza di lei, più agile tu. Non serve il cuore, ma la strategia che strano gioco è.
Io non ho imparato mai certe regole le sai l’innocenza mia colpevole non fa calcoli, sfugge agli alibi ... non c’è mano su di me io sono fuori gioco dimenticato là ma non ho mai venduto la tua... verità.
Chi fa la torre, parla da più in alto ma dal binario suo non esce mai facile stare sopra un parapetto senza infangarsi mai.
Ogni ragazzo ha un cuore di cavallo scarta di lato, cerca libertà sempre ad un bivio, non puoi prevederlo chissà che mossa fa, chissà... chissà...
Ecco quale è la sola via, dare l’idea che la partita è già tua ... anche un pedone può fermare un re, mangiare, non farsi mangiare! Scacco matto dipende da te!
Vita, non imparo mai non ho regole lo sai né coi bianchi, né coi neri ormai sempre ai margini per difenderti ...
Non c’è mano su di me io corro ancora solo fuori dal gioco c’è un disperato amante, in cerca di te!