giovedì 6 giugno 2013
Irrequietezza
La complicazione della semplicità
La semplice complicanza che muta divenendo
Sento i petali vellutati accarezzare la pelle
Sussulto al graffio delle spine che s'insinuano
Come un manto la notte mi avvolge oscurandomi
Il riparo fedele e sicuro
Assenze di Essenze bruciano la pelle
Attimi di Vita scivolano come Acqua
Soffia il Vento ad alimentare i Fuochi
Vortice che ingloba fino a che Terra risucchia
Un'altra notte sta per giungere
Pronti a scattare mille Desideri Insaziati e crescenti
Abbraccio un brandello di fumo aspirandolo
Mille immagini si rincorrono tentando di afferrare un Ricordo
E l'aria sa di sconfitta
L'ennesima.
L'arte di cadere in piedi oramai m'Appartiene.
Sorrido pensando in che cosa inciamperò la prossima volta?
Aroma di caffè, musica, e la Lucky Stricke al lato della bocca.
La schiena s'inarca stiracchiandosi piano
E' tempo di dire fare baciare lettere e testamenti.
Il sorriso si tramuta in ghigno. Benvenuto Incubo!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Carissima, un fulmine ha messo fuori uso tutta la rete telefonica (e quindi anche internet) della zona. Sono giorni che attendiamo il ripristino.
Questo per scusarmi dell'assenza e dirti che spero presto di tornare. E' una minaccia.
@EKO: Ed io che mi ero illusa fosse una ... Promessa ;)
Presenza Assente che si fa sentire anche in Silenzio.
Cammino in punta di piedi.
Non è un'illusione.
@EKO: Certezza prepotente.
Posta un commento