mercoledì 7 marzo 2012
Castigo
Fredda solitudine
Muta consapevolezza
Timor d’inadeguatezza
Immobile penso
Ferma respiro piano
Attonita ripercorro a ritroso
Parole dure come sassi
Silenzi spessi come la nebbia
Assenze gelide come ghiaccio
Cade come pioggia su me
Scivola addosso penetrando
Graffia fortemente delirando
Stantia fame
Atavica sete
Mensa rispolverata
Pensieri masticati
Producono parole
Pesantemente subite
Vuoto attorno
Desolazione interiore
Urlano gli occhi aperti
Freddo glaciale
Piano penetra le ossa
Stagna una sofferenza
Bramo una carezza
Agogno una parola
Desidero calore
Nulla giungerà adesso
Assorbo i miei pensieri
Raccolgo le paure
Unisco bene il tutto
Sapientemente lo assemblo
Diviene un tutt’uno
Il coraggio s’è nascosto
La vergogna si fa strada
Nessuna pietà
Un pensiero costante
L’Araba Fenice
Rafforza la speranza
Nessuna notte dura per sempre
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