lunedì 12 dicembre 2011

Silenzio!!!



Oggi come allora ...

Un triste lunedì.

Ore 13: la mia vita è cambiata.

Ma sei ancora qui.
Nonostante sia calato il Sipario
Su questa Farsa che ancora chiamo Vita.

La tua regola delle 11 P ...
La tua regola della puntualità ...
La tua regola del non arrendersi ...
La tua regola dell'accettare quello che viene.

Puntualmente Penso
Poco arrendevole Prendo atto.

Oggi niente trucchi.
Una Nicchia Sicura.
Tu ci sei ancora perchè vivi dentro me.

Come allora ... niente lacrime.
Amarezza tanta.

Ancora ... Mi manchi come allora!

sabato 10 dicembre 2011

Carezzevolmente

A piedi nudi percorreva il pavimento in esplorazione attendendo che l’Oscuro si manifestasse. Nessuna paura in lei, pronta e fiera ad accoglierLo in tutte le Sue manifestazioni. L’attesa pesava un po’ meno stavolta, la certezza di ritrovarsi avvolta nel Nero mantello si era fatta strada spazzando via le nubi dell’incertezza. Stavolta Si sarebbe palesato prepotentemente. Lo sapeva e ne godeva. Attendeva l’attimo in cui potersi fare piccola ed annullarsi nell’Oscurità.

Quando arrivò Lui era già lì.

Lei detestava essere in ritardo e si compose nella posizione che sapeva compiacerLo perché le faceva piacere e così forse Lui avrebbe perdonato il ritardo senza privarla del premio sublime che di catturare era in grado … la sua mente. Aveva predisposto e fatto quanto chiestole in precedenza stupendosi di esserci riuscita senza grossi imbarazzi. Implacabilmente ecco riaffiorare quel Brivido alla sola visione dell’alone che Lo accerchiava e sembrava deciso a non diminuire di intensità.

Il susseguirsi di emozioni forti e prepotenti le voleva serbare per loro soli … consapevole di quel giardino Dannato che a tutto il mondo era celato. Reietta, ribelle, clandestina, austera quale era, si faceva canna di Bambù al solo passaggio di quel soffio sul collo che come un mano che si fa pugno le brandiva la bocca dello stomaco. L’Oscuro parò e per lei fu subito musica e ritmo … cuori e respiri intonavano melodie crescendo ed aumentando velocità ritmicamente.

Lui era Immenso.

Come sempre del resto. Avvolto nel mantello che sarebbe stato prigione e liberazione. Fortezza inespugnabile per chiunque. Inviolato segreto solo a Lui svelato perché aveva saputo vedere guardando. E poi, perché era Lui. L’Oscuro giaceva congenitamente in lei senza che ne avesse consapevolezza fino a che una sola parola Sua fece emergere il Chaos bramato.

Faticava ancora a respirare quando rassicurante una mano le si posò sulla nuca. Fu la fine di ogni volontà o ribellione, il sepolcro dell’arroganza e fierezza che l’aveva accompagnata. E ne godette appieno come liberata. Strabuzzando incredulamente gli occhi lo scettro del potere fu nelle sue mani per brevi e fugaci attimi. Li sfruttò al meglio per carpire l’Essenza Oscura che le ottenebrava la mente.

Gioì e gemette fino allo spasmo. Consapevole d’essere inciampata in Colui che tutto può e ne è consapevole. Ogni pensiero a Lui rivolto. Ogni atto per il Suo piacere perpetrato. Ogni parola una preghiera. Ogni preghiera una supplica. Clemente l’Oscuro le accolse. Il Tempo scorreva veloce, troppo veloce e si sarebbe dannata l’anima per fermare qualche istante ed imprimerlo al meglio nell’Anima.

Lui era Imponente.

Ma seppe farSi piccolo per arrivare a prenderla ed avvolgerla. Racchiuderla in Se’ e proteggerla da tutto il resto in un abbandono più Nero della notte, nel vortice di Oblio che aveva accompagnato il suo ingresso fin dal primo istante. Seppe cullare e mettere a riposare gli istinti e Vizi che con tanta Maestria Lui aveva svegliato poc’anzi.

Lui era Immortale. Lui era Immorale.

Felice di essere parte di quel delirio aprì gli occhi da sotto il mantello e annusò l’aria circostante. Un sogno stava per arrivare. Uno di quei sogni che lei sapeva, se sognati in due divengono la Realtà per entrambi. E mentre sceglieva un’Ombra in cui celarsi non seppe resistere al Desiderio attagliante di posare una mano sotto il Nero Mantello dell’Oscuro e crollare serena in quel meraviglioso Abisso.

Lui voleva lei … forse.


venerdì 9 dicembre 2011

Desiderio ...



Desiderio crescente sale dall’interno e si espande prepotentemente.

Desiderio muta forma e consolida l’Essenza.

Desiderio sublime acutizza i sensi portando la Mente allo spasmo.

Desiderio amplifica il respiro che si fa graffio attorno al collo.

Desiderio di Oscuro avvolge sapientemente ogni fibra dell’Essere.

Desiderio che si fa strada scendendo verso il ventre ed annidandosi.

Desiderio impavido indecentemente visibile.


Desiderio indossa e ali per seguire una scintilla d’Ombra che aleggia.

Desiderio vorticoso che cresce in attese impazienti.

Desiderio passionale che non si fredda quando il vento soffia forte.

Desiderio che annebbia la Mente annebbiando ogni volontà

Desiderio attanagliante s’impossessa di ogni remota cellula.

Desiderio che il Desiderio stesso invada e devasti ogni cosa.

Desiderio di rinascita dopo una devastazione totale.

Desiderio che si apre porte laddove sembravano non essercene.

Desiderio che un Mantello avvolga la carcassa che resta.

Desiderio che si fa vita nell’Oscurità fino ad una totale rinascita.

Desiderio di Brivido intenso morto risorto e costantemente … adesso presente.

Desiderio Desiderato Desiderioso di compiacerSi DesiderandoTi.


mercoledì 7 dicembre 2011

Indecente Mente


A piedi scalzi si aggirava sulle fredde mattonelle nell’attesa.

Attimi della durata di secoli.

Nervosa,ente le sue gambe si muovevano avanti ed indietro.

I piedi avevano l’esatta dimensione del piano inclinato del suo instabile equilibrio

Ed all’improvviso l’infrangersi del Silenzio

Un respiro giungeva stanco come avesse camminato per secoli nella sua direzione.

Fino a raggiungerla.

L’Ombra si palesò Maestosamente dinnanzi a lei.

Piccola si sentiva e piccola era.

Chiuse gli occhi per penetrare l’Oscuro che la stava pervadendo.

Ed ecco due mani grandi e calde cingevano quegli occhi defraudandoli di ogni benché minimo spiraglio di Luce.

Il Brivido tornò a scuotere pesantemente la sua schiena inarcandola.

In silenzio soppesava il respiro che la percorreva.

Cadde in ginocchio, sguardo chino verso il basso, in segno di riverenza.

Immensamente gradevole un calore a sfiorarle una guancia.

Parole bisbigliate piano in punta di lingua.

Le sue orecchie protese ne amplificavano il suono non potendo vedere la Fonte.

Musica per le sue orecchie.

Un inespugnabile fortezza per il suo corpo .

Il Brivido crescendo le attanagliava la mente privandola di ogni volontà

Con la mano a soppesare il sesso prepotente ed il respiro strozzato alla gola.

Un mantice di respiri si insinuò nei suoi capelli.

Il freddo entrava inesorabilmente dalle ginocchia piegate.

Ma non si mosse.

Immobile attonita in attesa di quando non avrebbe osato chiedere.

O sperare.

Le mani offerte ad offrire la Rosa grondante di indecenza.

Il Desiderio era prorompente e la stava devastando dall’interno.

Odori si mischiavano sublimi ad annebbiare ed annullare tutto quanto potesse trovarsi d’intorno.

Strillavano i sensi all’unisono col battere veloce del cuore.

Dimensione irreale che aumentava il graffiare del Brivido.

Una ondata di calore raggiunse la sua mente.

Aveva potuto assistere, spettatrice senza occhi di un godimento bramato.

Il freddo la avvolgeva ancora taglientemente.

Le calde mani si fecero pesanti sulle spalle ad avvolgere quel corpo estasiato.

Il premio inaspettato.

Il Suo sapore.

Delicatamente posto sulle labbra per essere piano assaporato.

Una morsa nello stomaco

Un indecente desiderio che non poteva esser celato scendeva rabbioso sulle sue cosce.

Il brivido lacerò la carne privata del calore emanato.

Lento e deciso scese l’Oscuro mantello a coprirle le spalle.

Si fece piccola in esso. Raggomitolata e finalmente sicura. Protetta dal mondo. Occultata nella Tenebra

L’Oblio l’abbracciò un solo istante inglobandola in sé annullandola.

Una scintilla scoccava da un occhio dell’Oscuro.

Un sorriso placò il suo respiro facendola abbandonare completamente a Lui.

Vive di queste Emozioni.

Annaspa per poter ambire ad avere anche solo una goccia in più.

Ma non la chiede.

Sa di doverla meritare.

L’Oscuro la tiene stretta, protetta.

Lei sente una mano calda avvicinar lesi al viso.

Tra mille la riconoscerebbe.

Serenamente si abbandona felice consapevole che l’Ombra non la lascerà allontanare.

Oscuro sublime Oblio dei sensi.

Sprofondare fammi nell’Abisso più Oscuro.

Al margine della Luce inizia la mia Ombra.

Occhi chiusi per vedere realmente la Sua Essenza.

Pervadimi ancora

Pervadimi sempre

Scrupolosamente lei diverrà parte integrante di un disegno gigante.


giovedì 1 dicembre 2011

Attese




Attese di attimi rubati furtivi e clandestini quando le luci si fanno largo tra la luce. Effervescente sensazione di attimi vissuti in tempi remoti che da Sogni sembrano ora concretizzarsi lentamente tutt’intorno. Una pallida luna da cornice, incastonata in un cielo troppo scuro.

Avidamente si respira l’attesa disillusa, la certezza che quello che giungerà non sarà nulla di imprevisto o stupefacente. Consapevolezza tacita del Nulla dilagante che tutto attorno deve inglobare accorpandolo in se stesso.

Scrupolosamente si ripassano momenti come in un flash back troppo rapido. Un vortice di Brividi che attanagliano le carni aumentando l’intensità dei respiri. Il Cuore impazzisce e risale dalla giugulare alla gola e ferma lì il suo Battito Animale.

Tenacemente le Ombre si fanno fitte mescolandosi ad un’innaturale Nebbia che ottenebra i sensi con passo sicuro e deciso. Il respiro è quasi affanno ed il cuore pulsa in Gola stringendone la morsa violentemente. Esile corpo in balìa di momenti irripetibili chiamati … Attese.

Inesorabilmente lo scorrere del tempo in un ticchettio assordante echeggia nella mente. Gli occhi si chiudono un istante a cercare un controllo in un instabile e precario equilibrio. La lama del rasoi si fa tagliente. Un frammento di Luce l’avvinghia prepotentemente.

Improvvisamente il respiro si ferma per tendere l’orecchio ad un’insolita melodia. Il Cuore squarcia le carni e si tuffa nel Fiume dei Desideri con occhi avidi di Parole. La Rosa affila le Spine per meglio brandire le carni senza via di scampo lasciare.

Devotamente istinto primordiale il sopravvento prende lasciando che il Sangue scorra piano nel Fiume dell’Indecenza sempre più prorompente. Sapientemente il rimescolamento di acqua sangue e sale … umori si mischiano magistralmente.

Terribilmente rapita e catturata ogni attenzione come intessuta in tela di ragno arrogante e sprezzante che avvolge imprigionando quello che resta di quel corpo svuotato della propria Essenza primordiale, gocce di Rugiada stillano la tela contorcendo disegni insoliti.

Assurdamente inchiodata ogni volontà rattrappita su se stessa si inginocchia nell’Ombra. Attese. Respiri si susseguono veloci a fior di pelle come gocce di pioggia che lentamente scendono sui vetri dall’esterno. Il Fiume si fa Mare ed il mare diviene Oceano.

Perdutamente … persa!